Courtois attacca l'UEFA: bisogna rallentare i ritmi del calcio

Thibaut Courtois
Thibaut Courtois / John Berry/GettyImages
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Ormai da tempo tiene banco il tema riguardante i ritmi incessanti ai quali sono sottoposti i giocatori. Campionati, coppe e trasferte internazionali li costringono infatti a scendere in campo con frequenza sempre maggiore, portandoli ad accumulare stanchezza fisica e, di conseguenza, a rimediare infortuni.

"L'UEFA non si preoccupa per noi giocatori, pensano solo alle loro tasche. Si partecipa a questo torneo [la Nations League ndr] solo perché per loro sono soldi in più, stesso discorso per la Conference League. L'UEFA è arrabbiata perché alcune squadre vogliono la Superlega, ma non si preoccupa minimamente di noi giocatori. Giocare senza mai fermarsi un attimo porta a continui infortuni e questa cosa andrebbe rivista. Non siamo robot, ci sono sempre più partite e nessuno si preoccupa per noi"

Con queste dure dichiarazioni, Thibaut Courtois si è scagliato in maniera netta contro l'UEFA, colpevole secondo lui di non tenere affatto in considerazione i bisogni dei calciatori. Già alla vigilia della sfida con l'Italia, il portiere del Real Madrid aveva evidenziato come la finalina 3/4° posto di Nations League fosse fine a se stessa. E in effetti, in campo non abbiamo visto molti dei protagonisti delle due squadre, a dimostrazione di quanto nessuno le abbia dato veramente peso.

SOCCER NATIONS LEAGUE BELGIUM VS ITALY
Thibaut Courtois / DIRK WAEM/GettyImages

Siamo abituati a considerare i giocatori dei privilegiati, dei miracolati che riescono a guadagnare milioni dando due calci a un pallone; per niente paragonabile a un turno di 10 ore in fabbrica. Eppure, anche loro si stancano. Sono umani. Reggere le fatiche di tante partite ravvicinate sul piano fisico e sopportare la pressione alla quale i professionisti sono sottoposti non è per niente facile sul lungo periodo e le istituzioni non sembrano capirlo.

Prendiamo in esempio Pedri. Nella passata stagione, il centrocampista classe 2002 ha disputato in totale 73 partite tra Barcellona e nazionale spagnola, presenziando sia a Euro 2020 sia alle Olimpiadi di Tokyo. Il gioiellino blaugrana non ha avuto un attimo di pace e in questo campionato ha già giocato 2 partite in Liga e 2 in Champions. Va bene, ha 18 anni ed è pieno di energie, ma prima o poi il fisico ne risentirà inevitabilmente.

La situazione sembra però più grave per i sudamericani che militano in una squadra europea. Poco fa abbiamo appreso che l'Inter spenderà 100mila euro in voli privati per consentire a Lautaro Martinez, Vidal, Sanchez, Correa e Vecino di tornare il prima possibile. I giocatori atterreranno a Roma nella notte tra venerdì e sabato, ma non faranno ritorno alle proprie abitazioni, si dirigeranno verso il ritiro dei nerazzurri, che sabato pomeriggio affronteranno la Lazio. Pertanto, durante il big match avranno ancora gli strascichi del jet lag.

I calendari calcistici diventano ogni anno più fitti; tant'è che ormai ogni giorno c'è una partita. Come se non bastasse, la FIFA sta vagliando l'opportunità di tenere i Mondiali ogni due anni: una possibilità che aumenterebbe i loro ricavi, ma appesantirebbe ulteriormente le gambe già stanche dei giocatori.

Siamo tutti d'accordo nel dire che il calcio sia uno spettacolo e che più spettacoli si tengono, maggiore è il guadagno. Tuttavia, se non vogliamo rischiare di rompere il giocattolo, dobbiamo abituarci all'idea di giocarci di meno.


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