Cosa succederebbe in casa Milan senza il raggiungimento della Champions League?
Niente rimonta, missione Euroderby fallita per il Milan e adesso rimane dunque il solo campionato su cui convogliare tutte le energie nella fase finale della stagione. Le ultime tre giornate di Serie A saranno un crocevia fondamentale per i rossoneri, un momento chiave per raggiungere un obiettivo vitale: un posto nella prossima edizione della Champions League, traguardo necessario sul fronte sportivo come su quello economico.
Se la rimonta in semifinale con l'Inter appariva un'impresa ai limiti dell'utopia ecco che, anche osservando la situazione in campionato, l'idea di arrivare almeno quarti non si profila così in discesa: i rossoneri, infatti, sono quinti e a -4 dalla Lazio (-5 dall'Inter).
La prospettiva di una nuova penalizzazione della Juventus, con conseguente esclusione dalla Champions dei bianconeri, rende tutto più fattibile ma, al contempo, l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport prova a immaginare lo scenario peggiore per il Milan: quello di restare fuori dalla principale competizione europea. Cosa potrebbe succedere dunque?
Tutti diventerebbero a rischio, non soltanto Stefano Pioli (eroe dello Scudetto ma finito adesso al centro di nuove critiche) ma anche i dirigenti che si occupano dell'area sportiva, Paolo Maldini e Frederic Massara. Il tramonto dell'obiettivo minimo, il quarto posto, potrebbe dunque condurre i rossoneri a percorrere la via della rivoluzione in campo come fuori.
I movimenti di mercato del resto, a prescindere dal raggiungimento della Champions, si prospettano già numerosi: secondo la Gazzetta sarebbero in tanti ad avere già la valigia in mano; elementi come Tatarusanu, Mirante, Dest, Bakayoko ma anche Vranckx e Ibrahimovic sono destinati a non trovare conferma. In dubbio poi, spiega il quotidiano, anche Adli, Rebic, Origi e Ballo-Touré.