Cosa serve al Milan per fare l'impresa e passare il turno in Champions League?
Contro il Porto, ieri, è arrivata un'altra sconfitta per il Milan, inchiodato a zero punti dopo tre turni nel suo girone di Champions League con Liverpool e Atletico Madrid. Insomma, un ritorno da incubo dopo sette anni di astinenza e una qualificazione agli ottavi di finale che ora, per la squadra di Stefano Pioli, diventa alquanto complicata. Molto difficile, ma non impossibile.
A Oporto ieri i rossoneri si sono presentati senza tanti calciatori importanti, out per infortuni e squalifiche: Maignan, Rebic, Florenzi, Theo Hernandez, Brahim Diaz e Kessié. Una situazione che potrebbe chiaramente essere presa come attenuante/scusa, ma non per Pioli, che ha preferito concentrarsi sugli errori di chi c'era in campo (e neanche su Brych, che non ha annullato il gol di Diaz viziato da un palese fallo di Taremi in precedenza).
La classifica è attualmente "disperata" e recita: Liverpool 9, Atletico Madrid e Porto 4, Milan 0. Una situazione difficile, ma che diventa possibile se si ripensa a quanto fatto dall'Atalanta nella Champions 2019/20, quando i nerazzurri dopo i primi tre ko nelle prime tre giornate riuscirono a qualificarsi addirittura con soli 7 punti nel gruppo con Manchester City, Shakhtar e Dinamo Zagabria.
Prima di sperare nel bis, però, bisogna considerare il calendario. Nel prossimo turno i rossoneri dovranno necessariamente vincere a San Siro contro il Porto, per avvicinarsi ai lusitani e portarsi a -1, prima di giocarsi tutto nello scontro con l'Atletico Madrid al Wanda Metropolitano. Tutto a condizione che il Liverpool non si rilassi e superi ancora la squadra di Simeone. Ad ogni modo il futuro europeo del Milan, o meglio gran parte di esso, passa da una vittoria contro il Porto.
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