Cosa serve al Barcellona per compiere l'impresa contro il Paris?

Al Barcellona serve la stessa impresa compiuta quattro anni fa proprio contro il PSG negli ottavi di Champions League. In quel caso i blaugrana rimontarono la sconfitta dell'andata di Parigi per 4-0, vincendo 1-6 al Camp Nou. Fu una rimonta irreale, decisa all'ultimo assalto da Sergi Roberto. Quindi il precedente storico c'è, contro la stessa squadra e nello stesso turno di coppa, con un risultato d'andata molto simile (nel 2017 fu 4-0, oggi è 4-1). Cambia solo la sede dell'incontro. A cosa deve aggrapparsi questo Barcellona per un'altra storica remuntada?

1. Servirà Messi versione fenomeno (dopo il cambio di presidenza)

Con il ritorno di Laporta al vertice del Barcellona, la pulce argentina potrebbe avere quella carica in più necessaria per compiere un'impresa simile. Non che Messi debba dimostrare qualcosa al neo presidente, che per altro lo conosce benissimo. Il suo palmarès parla da solo, ma la sua qualità sopraffina sarà necessaria per mettere alle corde la squadra di Pochettino. Senza quella, il Barça parte decisamente in svantaggio.

2. Tentare il tutto per tutto fin da subito

L'impresa è disperata, e difendere non servirà a molto. L'obiettivo del Barcellona dovrà essere quello di mettere alle corde il più possibile questo PSG stellare, magari segnando 1 o 2 gol nei primi 10 minuti della partita. Per farlo sarà necessaria una condizione fisica eccellente e un collettivo pronto a dare il tutto per tutto. Il cuore, ancor più della tattica, dovrà fare la differenza.

3. Il PSG entra sicuro di passare il turno e sottovaluta la partita

Sarebbe da ipocriti negare che il fattore fortuna dovrebbe giocare un ruolo importante per la rimonta spagnola. Questo fattore potrebbe risiedere nella mentalità della squadra francese, che scenderebbe in campo convinta di avere già la partita in tasca, complice il risultato d'andata. Certo, guardando i giocatori che ci saranno stasera in campo (Mbappé, Icardi e Di Maria, giusto per citarne tre) sembra veramente difficile. Ma il pallone è rotondo e nei 90 minuti, concedetemi la banalità, può succedere di tutto.

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