Cosa rischia la Juve per l'inchiesta sul falso in bilancio?
Inchiesta sulle plusvalenze della Juventus. Ieri il blitz della Guardia di Finanza nella sede della Juventus: nel mirino le operazioni di mercato dei bianconeri dal 2018 al 2021, per circa 50 milioni di euro. Nel mirino in particolare gli affari, gli scambi tra calciatori, senza l'esborso di denaro.
Due gli esempi: lo scambio Arthur-Pjanic con il Barcellona, per le cifre altissime in ballo e lo scambio Akè-Tongya con il Marsiglia, con i due giovani protagonisti che ora giocano rispettivamente nelle seconde squadre ma sono a bilancio per circa 8 milioni. La Procura fa sapere che si tratta di “operazioni cosiddette a specchio senza movimento finanziario e con effetto positivo sui bilanci".
I rischi per la Juve:
Le ipotesi d reato sono "false comunicazioni di società quotate in borsa ed emissione di fatture per operazioni inesistenti nei confronti del vertice societario e dei direttori delle aree business, financial e gestione sportiva".
Ma cosa rischia la Juventus in merito all'indagine denominata Prisma? Lo racconta La Gazzetta dello Sport: "Ora la giustizia sportiva e quella ordinaria procederanno in maniera autonoma. La Juve stessa aveva fornito un aggiornamento sui possibili rischi conseguenti alle verifiche da parte dei due enti di controllo di Borsa e Figc, sottolineando 'gli impatti significativi sulla reputazione e sulla situazione economica e patrimoniale sull’emittente del gruppo che potrebbero verificarsi, come si legge nei documenti allegati all’aumento di capitale di 400 milioni".
La stessa Juve aveva fornito un aggiornamento sui rischi: il rischio è quello di una multa o di una lieve penalizzazione in classifica, a meno che non si riesca a provare una “alterazione” ai fini dell’iscrizione al campionato, ipotesi che al momento sembra essere totalmente lontana.
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