Cosa rimane ora della stagione della Juventus?
La Juventus cade in casa e per colpa della sconfitta con l'Inter non solo interrompe la propria striscia di risultati utili consecutivi, ma con tutta probabilità vede definitivamente sfumare quel miraggio (perché non si poteva nemmeno parlare di sogno) Scudetto.
Nel dopopartita Massimiliano Allegri è apparso deluso. Come dargli torto: la sua squadra ha offerto la miglior prova stagionale ma non è riuscita comunque a vincere. Una questione di episodi, dice il tecnico dei bianconeri che - paradossalmente - trova un pizzico di consolazione nel non essere più in lizza per il titolo.
Per Max la Juve non è mai stata tra le candidate per la vittoria finale. Certo, i suoi hanno macinato punti su punti, riuscendo a impedire la sconfitta per diverse partite di fila, ma Inter, Napoli e Milan sono di un altro livello. A parlare di Scudetto sono stati principalmente giornalisti, opinionisti e tutti coloro che secondo lui "non ne prendono mai una". Quindi ben venga la sconfitta di ieri sera: adesso i bianconeri potranno finalmente concentrarsi sugli obiettivi stagionali concreti, quelli veramente alla portata.
Prima di tutto bisogna difendere il quarto posto dagli attacchi delle inseguitrici. Grazie alla vittoria sulla Sampdoria, la Roma ha recuperato 3 punti e ora dista solo cinque distanze dall'ultima posizione utile per la Champions League. Tuttavia, in uno dei campionati più imprevedibili degli ultimi anni non si possono sottovalutare neanche Atalanta, Lazio e - perché no - Fiorentina.
I bergamaschi hanno indubbiamente perso la brillantezza e il bel gioco delle scorse stagioni, ma hanno una rosa in grado di puntare all'Europa che conta; i biancocelesti, nonostante l'andamento altalenante, possono contare sul capocannoniere della Serie A; mentre la Fiorentina è la grande sorpresa del campionato e l'entusiasmo è il fondamento di ogni miracolo sportivo.
Mancano ancora sette partite alla fine e in questo mese e mezzo la Juve ha l'opportunità di dimostrare ad Allegri di essere maturata davvero. In un'annata che secondo lo stesso tecnico è stata influenzata dagli episodi, si deve guardare il bicchiere mezzo pieno e pensare a tutti quei giovani che stanno portando avanti un percorso di crescita fondamentale per provare a vincere in futuro.
Quando ti chiami Juventus non c'è però maturazione che tenga: se non porti a casa almeno un trofeo la stagione è da considerarsi fallimentare. Ecco perché la Vecchia Signora deve ora concentrarsi sulla Coppa Italia, una competizione che nel corso della sua storia è sempre stata il salva-stagione per antonomasia.
Dopo la vittoria contro la Fiorentina, i bianconeri hanno un piede già in finale. Tuttavia, non possono per questo affrontare la gara di ritorno con superficialità; soprattutto visto che i viola avranno il sangue agli occhi per come è maturata la sconfitta del Franchi.
La Juventus ha tutte le carte in regola per difendere il quarto posto senza troppi affanni. Le contendenti hanno il coltello tra i denti, ma la banda di Allegri ha un arsenale ben più vasto. Discorso diverso per la Coppa Italia, dove le partite a gara secca possono essere fatali per i bianconeri. Ma la loro maturazione passa anche da gare simili.
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