Cosa rappresenterebbe oggi l'Europa League per la Juventus?
La Juventus non è riuscita a centrare l'obiettivo della qualificazione agli ottavi di Champions League. I bianconeri hanno visto sfumare il pass per il turno successivo della competizione subito dopo aver incassato il secondo k.o. contro il Benfica al Da Luz. Stasera allo Stadium arriva il Psg, ma con una nuova consapevolezza...o meglio una chance: quella di poter partecipare ai playoff della UEFA Europa League. Se da un lato c'è rammarico per i tre punti persi in terra lusitana e per la sconfitta ad Haifa, dall'altro invece c'è un piccolo incentivo per giocare la partita col Psg con una spinta in più, ma cosa rappresenterebbe l'EL per la Juve?
Inutile nascondersi dietro un dito: l'obiettivo primario della squadra era quello di conquistare gli ottavi di Champions. Il fatto che non sia arrivato il successo casalingo contro il Benfica ha demotivato in parte il gruppo: 1-2 interno contro la squadra allenata da Schmidt che ha di fatto mostrato i limiti del collettivo visti anche nella sfida successiva in Israele. Col Maccabi si è toccato il fondo e a Lisbona c'è stata una reazione, ma quest'ultima non è bastata per ribaltare le sorti dell'incontro.
Adesso si va in campo con uno spirito diverso, con un jolly da conquistare per svoltare la stagione. La Juve può probabilmente sfruttare l'Europa League per aumentare gli introiti, ma la "retrocessione" è costata cara ad Agnelli & Co.. Il passaggio del turno sarebbe valso 30 milioni in più nelle casse del club oltre al prestigio e alla possibilità di misurarsi con avversari più forti per provare a fare il salto di qualità.
Abbandonare anzitempo il palcoscenico più importante fa male, ma scontrarsi con delle squadre più alla portata potrebbe incentivare il gruppo (già alle prese con delle assenze pesanti) a vincere una coppa che di fatto non andrebbe snobbata.
Viste anche le squadre eliminate in CL, l'EL sarebbe una "piccola succursale" della Champions: il livello di difficoltà rimarrebbe con ogni probabilità invariato, con nessun club da sottovalutare e con una chance per provare a vincere un trofeo che - se consideriamo la storia recente del nostro calcio - manca dal 1999. L'Europa League può essere un'opportunità per ridare una "lucidata" alla bacheca e dare senso a un'annata finora caratterizzata da alti e bassi. In questo caso citiamo Giampiero Boniperti: "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta". Già, è l'unica cosa che conta...per la stagione, per il gruppo, ma soprattutto per il club. Ma anche un'occasione per sentire il suono del riscatto.
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