Cosa può offrire Timothy Weah alla Juventus?

Weah è arrivato ieri a Torino: quale può essere il suo contributo per i bianconeri di Allegri?
Weah
Weah / ANP/GettyImages
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Timothy Weah è arrivato alla Juventus ed è pronto a firmare: statunitense classe 2000 e figlio d’arte, il padre è il famosissimo George bandiera del Milan anni ’90, gioca perlopiù come ala destra, percorrendo la fascia da cima a fondo. Si tratta però di un profilo estremamente duttile è in grado di giocare da esterno alto ma anche da laterale difensivo, nella sua recente evoluzione, senza dimenticare come abbia ricoperto a lungo il ruolo di punta vera e propria, arretrando poi col tempo il proprio raggio d'azione.

Nonostante la giovane età, appena 23 anni, Weah ha già vestito più maglie: i primi calci al pallone sono arrivati in America, con la casacca del New York Red Bulls a livello giovanile, per poi trasferirsi in Europa, in una delle squadre in cui ha giocato anche papà George: il Paris Saint-Germain, esordendo anche in prima squadra (senza però trovare spazio tra i big) Dalla Primavera dei parigini viene notato dal Lille, dove si trasferisce per giocare in prima squadra passando però prima dal prestito al Celtic nell'ottica di trovare minutaggio.

Tim Weah
Weah in Nazionale / Robin Alam/ISI Photos/GettyImages

Le capacità di Weah si sono viste tutte in Ligue 1, arrivando a vincere un campionato e una supercoppa di Francia e attirando su di sé l’interesse della Juventus oltre che di altre big nel recente passato. In questa stagione a Torino si sta vivendo un periodo di transizione non solo in ambito societario ma da un punto di vista più profondo: i bianconeri devono svecchiare la rosa e abbassare il pesante monte ingaggi proseguendo sulla linea verde che è stata parzialmente tracciata in questa stagione.

Alla luce di queste considerazioni arriva l’affare perfetto per far quadrare tutti i tasselli del puzzle, ingaggiare il giovane Timothy per sostituire il partente Cuadrado: un compito non facile, a maggior ragione trattandosi di profili con una storia calcistica diversa (Cuadrado nato come esterno difensivo, Weah nato come punta e poi capace di abbassarsi nelle ultime stagioni).

Ad accomunare Timothy e George ci sono la medesima esplosività fisica ma si tratta di un aspetto che, d'altra parte, non regala altri aspetti di vicinanza o di continuità: il punto debole su cui lavorare e crescere è la finalizzazione, il giovane non ha ancora trovato il giusto feeling con il gol, con un contributo ovviamente decisivo di un arretramento graduale della posizione nel corso degli ultimi anni.

I margini di crescita restano comunque importanti, sia immaginandolo come esterno a tutto campo che sancendo una nuova vita come attaccante: Weah, tra l'altro, è già una costante nella Nazionale a stelle e strisce, con cui ha iniziato a misurarsi ad appena 18 anni. Margini di crescita che si intrecciano con affari di "tifo" e col padre George che, di recente, ha dichiarato la propria (sorprendente) fede bianconera. Ora si tratta di arrivare alle firme, ai primi passi alla Continassa e a quella necessaria fiducia da accordare al nuovo arrivato, col necessario tempo di ambientamento in un nuovo contesto calcistico (con tutte le pressioni del caso).