Cosa perderebbe l'Inter con l'addio di Conte?
Martedì si saprà se il futuro di Antonio Conte sarà ancora a tinte nerazzurre o se, come sembra, le strade tra il tecnico leccese e l'Inter si dovranno separare dopo appena una stagione. Cosa perderebbe l'Inter con l'addio dell'ex ct della Nazionale?
Il primo risvolto potrebbe riguardare la "mentalità vincente" che l'allenatore salentino ha inculcato ai suoi giocatori nell'arco della particolare annata contraddistinta dal Covid-19 e che, nonostante l'assenza di trofei in bacheca, ha portato comunque il Biscione a chiudere il campionato al secondo posto (migliorando quanto fatto nelle passate stagioni) ad un solo punto dalla Juventus e a raggiunge l'amara finale di Europa League (che resta comunque la prima europea nerazzurra dopo dieci lunghi anni) persa contro il Siviglia.
I progressi con Conte in panchina sono arrivati anche in campo, tra il rodato 3-5-2 e gli sprazzi di 3-4-1-2 nel tentativo di inserire il talento di Christian Eriksen nel contesto interista: meccanismi rodati e oliati che potrebbero pian piano sfumare. L'arrivo di un nuovo allenatore, Massimiliano Allegri o Sinisia Mihajlovic che sia, porterebbe giocoforza all'ennesima rivoluzione tattica.
Progressi nella mentalità, sul campo e nei risultati che, con l'addio di Conte, l'Inter rischia di perdere.
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