Cosa perde il Milan con l'addio di Paolo Maldini

Paolo Maldini
Paolo Maldini / Alessandro Sabattini/GettyImages
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Come un fulmine a ciel sereno: Paolo Maldini non sarà più direttore tecnico del Milan. La bandiera rossonera, che in questi anni ha rilanciato la squadra portando a casa uno Scudetto e una semifinale di Champions League nelle ultime due stagioni, lascerà il suo incarico su decisione della proprietà. L'incontro con Gerry Cardinale avrebbe portato allo scontro: visioni differenti sulla gestione del club. Fatto sta che dopo l'apprensione della scorsa stagione, quando Maldini arrivò a fine stagione con uno Scudetto vinto ma il contratto in scadenza, quest'estate rischia di essere ricordata per la scelta particolarmente audace della proprietà rossonera, che non gode ancora della massima fiducia da parte della tifoseria, diffidente sul progetto legato troppo ai giovani e quindi - potenzialmente - altalenante.

Di fatto il Milan perde Paolo Maldini, che rimarrà comunque nella storia del club, sia da calciatore che da dirigente. Un addio pesante dal punto di vista carismatico. La squadra rossonera, inteso come spogliatoio, perde una persona che sa trasmettere i valori e le tradizioni milaniste, un ex calciatore che ha vissuto tante situazioni nella sua carriera e che sa gestire le emozioni dei più giovani, ancora alla scoperta delle prime vittorie in campo europeo.

Una figura che ovunque vada trova le porte aperte. Perché? Perché è Paolo Maldini. Un dirigente capace di convincere un calciatore ad accettare la proposta del Milan, perché è lui - personalmente - a parlarci e a rassicurarlo sulle ambizioni della società.

Paolo Maldini è quello che davanti ai microfoni in un pre o post partita ha l'attenzione di tutti. Quel dirigente spesso senza peli sulla lingua, capace di mettere i puntini sulle i senza essere mai fuori luogo. Quel dirigente ambizioso che porta avanti lo stile Milan.

L'addio di Maldini al Milan porterà qualche malumore all'ambiente (e qualcosa è già visibile sui social) e nello spogliatoio. Gerry Cardinale si è preso la responsabilità enorme che neanche qualche vittoria potrebbe cancellare dalla memoria del tifoso rossonero.