Cosa non ha funzionato tra Rabiot e la Juventus?
Sembra ormai agli sgoccioli l'esperienza di Adrien Rabiot con la maglia della Juventus. Secondo quanto riportato da Sky Sport, il francese ha infatti chiesto ufficialmente ai bianconeri di essere ceduto e la madre/agente Veronique l'ha già offerto al Paris Saint-Germain.
Per la tifoseria juventina, l'eventualità di separarsi da Rabiot rappresenta quasi la liberazione di un peso dato che non è mai riuscito a confermare le alte aspettative che portava con sé quando, nell'estate del 2019, è sbarcato a Torino.
Il classe '95 era considerato da tutti "the next big thing" del calcio francese e il suo ingaggio a parametro zero è stato esaltato come l'ennesimo colpaccio di Fabio Paratici. Con lui in squadra, la Juve avrebbe avuto tutte le carte in regola per rompere il tabù-Champions League e invece ora non solo la Coppa dalle Grandi Orecchie è più lontana che mai, ma Rabiot è stato elevato a simbolo degli acquisti sciagurati compiuti dai bianconeri negli ultimi anni.
L'entusiasmo della piazza non è dovuto al semplice aspetto economico. Il francese grava ormai da tre anni per 7 milioni di euro netti a stagione sulle casse della Vecchia Signora, ma è principalmente il piano tattico il tasto dolente. Né Sarri, né Pirlo e nemmeno Allegri sono riusciti infatti a trovargli una collocazione ideale e a metterlo nelle condizioni di esprimere al meglio le sue qualità. Il punto è proprio qui: quali sono le sue qualità?
Nella conferenza stampa che ha dato il via al suo secondo mandato bianconero, Massimiliano Allegri ha dichiarato che Rabiot era un giocatore con "almeno 10 gol nelle gambe", credendo che fosse un centrocampista di inserimento con una discreta abilità nella finalizzazione; il tecnico è poi tornato sui suoi passi, ammettendo che il francese "ha delle caratteristiche diverse" rispetto a quelle che si aspettava.
A distanza di tre stagioni, dopo averlo visto all'opera con più allenatori, in più sistemi di gioco e in più posizioni, non abbiamo ancora capito se la miglior qualità di Rabiot sia il fisico, l'inserimento, il palleggio o il recupero palla. A primo impatto sembra poter far tutto, ma essenzialmente non fa niente bene.
Eppure, nel centrocampo della Francia campione del mondo il suo nome c'è sempre. Il CT Didier Deschamps stravede per lui e non ha mai messo in dubbio le sue qualità. Nel match di Nations League contro la Croazia il gol dei Bleus porta proprio la sua firma: Rabiot prima serve al volo un compagno, poi si butta nello spazio e chiude il triangolo battendo il portiere con un tiro forte sul primo palo. Roba da centrocampista di livello.
La sensazione che si ha guardando il classe '95 in campo è che non si ha a che fare con uno sprovveduto, con un giocatore che non ha saputo semplicemente rispettare le aspettative. Rabiot sa giocare a calcio. Solo che, come è successo con Kulusevski, la Juventus non è l'ambiente ideale per esprimersi al meglio. Alla fine il divorzio sembra la soluzione migliore per entrambi. A volte certi amori sono destinati a non sbocciare.
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