Cosa non ha funzionato e cosa manca al Psg in Champions League?

Kylian Mbappé
Kylian Mbappé / Quality Sport Images/GettyImages
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Il Psg, nella serata di ieri, ha registrato l'ennesimo fallimento in Champions League. I parigini hanno perso gli ottavi di finale contro il Bayern Monaco sia all'andata che al ritorno. Nel match del Parc des Princes ci ha pensato Coman a portare in vantaggio i bavaresi nel doppio-confronto, poi in Germania le reti di Choupo-Moting e Gnabry hanno di fatto sancito l'eliminazione del club francese.

È la quinta eliminazione agli ottavi di finale per il Paris Saint-Germain negli ultimi sette anni. La squadra di Al-Khelaifi non riesce - nonostante una serie d'investimenti astronomici - a superare questa fase della Champions League, con gi ottavi che diventano quasi una maledizione. All'indomani dell'uscita dalla competizione europea le domande sono le seguenti: cosa manca al PSG per vincere la Champions League? Quali sono le cause dell'ennesima debacle?

L'organico e la scelta Messi

Partiamo sicuramente dall'organico: il PSG, e qui va detto, ha grandissimi campioni ma questi non riescono a trovare sul campo un eccellente affiatamento. La razionalità non la fa da padrona se in campo ci sono stelle messe assieme come Messi, Mbappé, Hakimi, Verratti, Sergio Ramos e Donnarumma giusto per citarne alcune. Quest'accozzaglia di superstar non è utile per porre delle basi solide e da cementare ulteriormente anche in futuro. L'arrivo di Messi, inoltre, ricorda molto quello di Cristiano Ronaldo alla Juventus: un campione in mezzo ad altri campioni in grado di trascinare la squadra, anche se alla luce dei fatti questo poi si dimostra un autentico flop.

Lionel Messi poteva essere il tassello mancante di un puzzle che, a detta di molti, poteva rendere perfettamente sul campo. Il tridente con Neymar (adesso infortunato) e Mbappé era solo il preludio di un tonfo sportivo, con i suoi limiti e le sue ansie proprio negli ottavi di finale dello scorso anno quando al Bernabeu - complice soprattutto un pasticcio di Donnarumma - i parigini non sono riusciti a domare una vera e propria marea blanca. Un investimento sbagliato, un giocatore che non ha trovato una squadra costruita attorno a sé proprio come accadeva ai tempi felici del Barça e che si è ritrovato in un club zeppo di individualità ma senza una guida (che tutti pensavano fosse l'argentino). Sicuramente una scelta sbagliata su tutti i fronti.

Lionel Messi
Lionel Messi / Xavier Laine/GettyImages

Allenatore e investimenti

Ovviamente mettiamoci anche l'allenatore: partiamo dal 2017 quando a Parigi sbarcò Emery. L'allenatore reduce dal tris di Europa League col Siviglia era visto come il perfetto tecnico per rilanciare il club anche in Europa visto il suo pedigree.

Risultato? Andata degli ottavi di finale vinta per 4-0 contro il Barcellona e surreale remuntada dei blaugrana per 6-1 nella gara di ritorno.

Nella stagione successiva arriva dal Barcellona il brasiliano Neymar per la bellezza di 222 milioni di euro, l'intera clausola rescissoria presente nel contratto con gli spagnoli. All'attaccante verdeoro si aggiunge Kylian Mbappé, arrivato in prestito dal Monaco con obbligo di riscatto fissato a 180 milioni. Un escamotage per evitare una spesa da oltre 400 milioni di euro per due soli giocatori in una singola sessione di mercato.

L'epilogo?
Squadra parigina surclassata tra andata e ritorno dal Real Madrid, con Emery che - successivamente - lascia la capitale transalpina. Poi in panchina è il turno di Tuchel, il meno amato ma più maniacale dal punto di vista tattico, e infine Pochettino e Galtier.

Una squadra senza senso, senza un'identità, un club che aveva assunto le sembianze di un almanacco di stelle che - però - non sono mai riuscite ad unire le loro forze per un solo scopo: quello di sollevare la "coppa dalle grandi orecchie". Un undici camaleontico, spiaccicato lì su un rettangolo verde senza intesa, ma soprattutto senza un piano a lungo termine e con dei tecnici non proprio degli abili gestori. La sconfitta a Monaco di Baviera era inevitabile per un club che ha sempre peccato di progettualità e razionalità. Gli elementi carenti che contraddistinguono il Psg dagli altri top club e, probabilmente, quelli di cui i parigini avrebbero bisogno per vincere la Champions.