Cosa manca al Madrid per tornare Real?

Angel Martinez/Getty Images
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Esiste una teoria dell’evoluzione delle cose detta anaciclosi, secondo la quale tutte le cose, degne di nota, che raggiungono uno splendore massimo tendono per forza a deteriorarsi per poi ripartire e tornare in auge. O in altri termini è difficile quando si è in cima e si rasenta la perfezione superarsi e fare meglio, scivolare è inevitabile quando il record da superare è rappresentato da te. Questo è quello che è successo al Real Madrid.

13 Champions League, quattro di queste in soli 5 anni, 34 titoli di Spagna, 4 Mondiali per club e tanto altro. Il Real Madrid è la squadra più titolata del mondo ed è quella che detiene il record di Champions League vinte, numeri che le hanno conferito il trofeo FIFA di squadra più forte del XX secolo. Ma per la teoria di cui sopra, ora sembra che qualcosa sia cambiato.

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"Mi manca ancora molto per essere un galactico". Così Eden Hazard si esprimeva come nuovo acquisto del Real Madrid e da allora sembra che a tutta la squadra manchi parecchio per tornare galactica. Questo termine nacque per indicare la notevole quantità di stelle mondiali all'interno del club spagnolo sotto la gestione dell'allora e attuale presidente Florentino Perez.

E forse, stando a questa definizione, una delle prime cause di questo Real Madrid non galactico sta proprio nella presenza di calciatori molto giovani e ancora inesperti per competere con continuità ad alti livelli. Giocatori come Rodrygo, Vinicius e Odegaard hanno talento ma forse non hanno ancora la malizia per essere competitivi ad altissimi livelli, con continuità.

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Questo perché di punto in bianco il Real Madrid si è ritrovato a dover sopperire alla mancanza del miglior giocatore al mondo (o uno dei due migliori al mondo) Cristiano Ronaldo. La partenza del portoghese ha cambiato i fragili equilibri interni dello spogliatoio e dunque i giovani non hanno avuto tempo per crescere alle spalle dell'ex numero 7 blancos, ritrovandosi catapultati in campo con il peso di sostituire il cinque volte Pallone d'Oro.

Un'altra possibile causa di questo periodo nero del Real Madrid può essere imputato al comportamento di alcuni giocatori arrivati come stelle e diventati flop. È il caso di Eden Hazard e Luka Jovic.

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L'ex Chelsea si è presentato a Madrid con una forma fisica non degna di un professionista del suo calibro, non rispettando gli oneri che la sua posizione richiede. L'ex Eintracht Francoforte invece non ha mai espresso sul campo il talento messo in mostra in Bundesliga. E come se non bastasse il suo comportamento fuori dal campo ha peggiorato, ulteriormente, la sua reputazione in casa Real, tra fughe serbe nonostante i divieti dovuti all'emergenza Coronavirus e infortuni particolari casalinghi.

Tra le cause possiamo inserire anche l'assenza di pubblico in campo in questi mesi. La pandemia ha costretto una squadra che vive di tifo, a giocare più spoglia. Il fattore tifosi a Madrid ha sempre avuto un'importanza cruciale. Un calciatore che gioca male non passa inosservato e - a volte - qualche fischio può essere per lui terapeutico, così come un applauso di incoraggiamento può dare fiducia e autostima in momento delicati del match.

E infine, per concludere, si può far leva anche all'età che avanza. Qualche elemento un tempo fondamentale e decisivo, inizia a sentire il peso nelle gambe degli oltre 30 anni d'età che non permette di portare la prestazione personale ai livelli di qualche anno fa. Oppure in generale si può trarre la conclusione che è difficile continuare a vincere sempre tutto, è davvero difficile fare meglio di quanto il Real Madrid abbia fatto, quindi stando all'anaciclosi, aspettiamo che il Madrid ritrovi la sua corona Real.


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