Cosa ha lasciato alla Juve la partita con il Benfica

Danilo e Arek Milik
Danilo e Arek Milik / SOPA Images/GettyImages
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Torniamo indietro di qualche ora: nel corso del match di ieri sera di Champions League il Benfica ha battuto la Juventus col punteggio di 4-3 in una sfida dall'andamento del tutto peculiare. Decisive per i lusitani le marcature di Antonio Silva, Joao Mario e Rafa Silva (doppietta). Ciò che però ha lasciato in parte tutti basiti è stata la reazione rabbiosa e inattesa, dopo una partita complessa, dei bianconeri: Milik e McKennie hanno tenuto a galla la squadra, grazie anche all'apporto dato da Iling Junior (entrato davvero col piglio giusto).

Ma cerchiamo di andare più a fondo: nella prima frazione di gioco il Benfica ha dominato in lungo e in largo. La Juve non ha potuto nulla di fronte al pragmatismo dei lusitani, decisamente arrembanti e cinici. Una fotografia del momento di transizione nel corso del match è senza dubbio il gol di Rafa Silva che - dopo aver tagliato in due la difesa - ha concluso a rete con un taconazo d'antologia.

Rafa Silva
Rafa Silva esulta dopo il gol del 3-1 / Carlos Rodrigues/GettyImages

Un sigillo che arriva nel momento più delicato della sfida: la Juve, dopo aver visto l'arbitro assegnare un calcio di rigore al Benfica, ha visto in quel preciso istante una parte del cammino in Champions svanire. I bianconeri, nei primi minuti del secondo tempo, hanno incassato anche la quarta rete, il classico momento in grado di tagliare le gambe. Poi lo switch repentino: fuori Vlahovic, Kostic e Cuadrado e dentro Soulè, Iling Junior e Miretti. Il secondo è entrato bene in partita, lo stesso vale per Soulè (già protagonista di un'ottima porzione di gara contro il Maccabi Haifa).

Da cosa può ripartire la Juve?

Certo, al Da Luz bisognava vincere per restare in corsa nell'Europa che conta e ancora una volta si sono visti i limiti (da correggere) della squadra. "Ora pensiamo al campionato, ripartiamo dagli ultimi 20 minuti e cerchiamo di vincere a Lecce. Dobbiamo fare uno sforzo, continuare a lavorare per rimanere attaccati al campionato", ha detto Allegri. "C’è ancora più un dispiacere, gli ultimi minuti sono da squadra che ha le palle di giocare queste partite", ha dichiarato invece Locatelli. Rammarico ma anche consapevolezza dei propri mezzi, con qualche spunto in più. Se da un lato la Juve saluta la Champions con l'amaro in bocca e tanti rimpianti, dall'altro invece bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno. Europa League ancora alla portata e reazione d'onore che sicuramente servirà da esempio per ripartire anche in Serie A. Una batosta che - allo stesso tempo - regala però un briciolo d'autostima: ecco cosa ha lasciato alla Juve la partita col Benfica.


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