Cosa fanno oggi i giocatori dell'Italia U19 campioni all'Europeo del 2003
L'Italia è Campione d'Europa U19. 20 anni dopo l'ultima volta, 20 anni nei quali ha sfiorato più volte questo riconoscimento. Nella Finale contro il Portogallo, gli azzurrini partivano da sfavoriti per la manita subita nella fase a gironi proprio contro la Nazionale di Milheiro. Invece, pronti e via, e l'Italia è passata subito in vantaggio in meno di un quarto d'ora.
Un cross mancino dalla corsia sinistra di Luis Hasa e lo stacco imperioso dell'esterno viola Michael Kayode, che salta sul suo avversario e schiaccia beffando l'estremo difensore portoghese, indeciso.
È l'Italia di Bollini, con diversi talenti molto interessanti che potranno essere protagonisti in Serie A già dalla prossima stagione, che si sono guadagnati seriamente delle chances.
Torniamo però a un ventennio fa. L'Italia U19 è all'Europeo di categoria, e supera il proprio girone in cui, oltre a Norvegia e Liechtenstein, è presente anche il Portogallo. La formazione di Berrettini ottiene due vittorie e un pari, e in Semifinale affossa la Repubblica Ceca di misura. Resta una sola gara, che si disputa a Vaduz, al Rheinpark Stadion, ed è la finale. L'avversaria è, come 20 anni dopo, il Portogallo, ma l'Italia non fa sconti. Dopo due minuti il vantaggio di Della Rocca di testa su rimessa laterale usata come cross da Giorgio Chiellini; poi, intorno alla mezz'ora, il raddoppio di Pazzini che ribadisce in rete una punizione contrastata ad Alberto Aquilani.
L'undici scoperto negli archivi transfermarkt è schierato in campo così.
Fomazione Italia U19 (2003), 4-4-2: Paoloni; Ferronetti, Potenza, Belotti, Mantovani; Padoin, Aquilani, D'Astolfo, Chiellini; Pazzini, Della Rocca. A disp: Ivaldi, Scurto, Stefani, Perico, Lodi, Laner, Palladino All. Berrettini
Il numero uno Marco Paoloni, nato a Civitavecchia, è rimasto poco nel calcio professionostico. A 27 anni, quando militava nella Cremonese, è stato arrestato e ha scontato una squalfica di 4 anni (fino al 2016) per il suo coinvolgimento nella vicenda del calcioscommesse. Damiano Ferronetti si è ritirato nel 2018 e il titolo di Campione d'Europa U19 è rimasto l'unico della sua carriera; Mauro Belotti, che non sembra avere legami di parentela con il gallo, gioca ancora, a 39 anni, con il Ciliverghe, squadra di Eccellenza bresciana.
A completare la difesa Alessandro Potenza, che abbiamo visto per tanti anni in Serie A con molte maglie diverse, e Andrea Mantovani, 169 presenze con il Chievo. Entrambi si sono ritirati, così come Adriano D'Astolfo e Alberto Aquilani. Il primo non ha mai compiuto un vero e proprio salto di qualità, ritirandosi nell'Ostiamare, in cui svolge un ruolo dirigenziale. Il secondo ha invece fatto carriera sulla panchina della Fiorentina Primavera, meritando dopo anni di successi, l'incarico del Pisa in Serie B.
Sulle fasce due juventini adattati. A destra Simone Padoin, che ha lasciato il calcio nel 2020, con l'Ascoli; a sinistra il simbolo della Juventus, oggi a Los Angeles, Giorgio Chiellini. Infine, due punte con un successo diverso in carriera. Luigi Della Rocca ha vissuto un percorso lontano dalla Serie A e oggi è il tecnico del Bologna U18; Giampaolo Pazzini fa il commentatore a Dazn, dopo aver regalato una stagione stratosferica ai tifosi della Sampdoria, e aver militato in entrambe le squadre principali di Milano.
Dalla panchina entra Francesco "Ciccio" Lodi, mancino fatato e svincolato dopo essere sceso nuovamente nelle categorie inferiori per giocare con il Catania; Giuseppe Scurto, ritiratosi nel 2013 e attuale tecnico del Torino Primavera e ancora Raffaele Palladino che ha da poco concluso una stagione straordinaria all'esordio in Serie A con il neopromosso Monza.