Cosa è mancato alla Roma per raggiungere la qualificazione in Champions League?
Il 3-2 in casa del Torino, ieri, ha regalato alla Roma e a Paulo Fonseca la qualificazione matematica ai gironi della prossima Europa League con un turno d'anticipo. I giallorossi, così, raggiungono l'obiettivo minimo stagionale, visto che quello principale era decisamente un altro: il ritorno in Champions League.
Per centrare la qualificazione alla massima competizione europea per club resta ancora una possibilità, seppur minima e difficilissima. Vincere l'Europa League regalerebbe, oltre ad un trofeo assai importante, l'accesso alla fase a gironi di Champions League. Per accedere alla Final Eight la Roma dovrà superare il Siviglia negli ottavi di finale in programma giovedì 6 agosto a Duisburg: difficile, ma non impossibile vista la tradizione favorevole di Fonseca in Europa con lo Shakhtar Donetsk. Ma in questo campionato ormai agli sgoccioli, cosa è mancato ai giallorossi per il quarto posto?
Sulla carta solo i punti. Perchè la rosa, a livello di nomi, avrebbe potuto tranquillamente terminare la Serie A tra le prime quattro. L'ultima gara del 2019, con lo strepitoso poker rifilato alla Fiorentina, aveva fatto immaginare un 2020 diverso per la Roma.
Ma una media da retrocessione tra la pausa causa Covid e le prime gare della ripresa, hanno di fatto segnato l'addio al sogno Champions. A questo bisogna aggiungere il grave infortunio di Nicolò Zaniolo a gennaio, che ha privato Fonseca del calciatore di maggior talento della rosa. L'involuzione di Lorenzo Pellegrini, fino a quel momento macchina da assist, unita alle amnesie di Pau Lopez, ha fatto il resto. Un 2020 cominciato con 6 sconfitte e un pareggio nelle prime 7 gare, a meno di miracoli clamorosi, non avrebbe mai potuto portare il quarto posto. Peccato, appuntamento all'anno prossimo.
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