Cosa possiamo aspettarci dalla nuova gestione dell'Inter?
Penso sia giusto premettere che queste considerazioni saranno scritte e pensate da un tifoso interista di 24 anni. Un ragazzo che nel giro di qualche anno ha visto l'Inter prima alzare la Champions League quel 22 maggio 2010 a Madrid e poi perdere, nel giro di qualche anno, contro l'Hapoel Beer Sheva. Dalle stelle alle stalle nel giro di 5-6 anni, un progetto vincente che non ha saputo rinnovarsi dopo l'anno del Triplete.
Sono anche cambiate le proprietà e sarebbe da irriconoscenti dire che la gestione Suning sia stata cattiva e non abbia portato risultati. La presidenza cinese ha ricominciato, innanzitutto, ad investire sul mercato, con acquisti mirati, di qualità e, in alcuni casi, anche molto onerosi in termini di denaro speso. Ci ha riportato dopo troppi anni in Champions League e, se oggi in rosa l'Inter ha giocatori come Lukaku, Hakimi e Lautaro, il merito è certamente di Suning.
Ma l'addio di Steven Zhang all'Inter sembra ormai questione di poco tempo, forse di settimane o, al massimo, di mesi. Tante sono le ipotesi in campo: dalla vendita al fondo d'investimento britannico Bc Partners al possibile inserimento del fondo saudita PIF guidato da Mohammad bin Salman. Nel mezzo è spuntata anche l'ipotesi di un fondo di debito americano che presterebbe al gruppo Suning i soldi necessari per proseguire la gestione del club per un'altra stagione.
Ma cosa ci si può aspettare dalla futura gestione che arriverà? Personalmente, mi aspetterei il proseguimento del percorso già intrapreso dalla famiglia Zhang cinque anni fa: un progetto a lungo termine, che strizzi un occhio sia alla costruzione del nuovo stadio di proprietà e sia alla giusta gestione del bilancio societario. La Juventus che iniziò la lunga striscia di scudetti insegna quanto uno stadio di proprietà della società, e non del Comune, sia necessario per il raggiungimento di determinati obiettivi.
Allo stesso modo, in un'epoca dominata dal Fair Play finanziario imposto dall'Uefa, è indispensabile che i conti societari siano in ordine, per non incorrere in possibili sanzioni. Tutto deve quadrare, detto in poche parole. Sul fronte mercato, da una squadra come l'Inter, ci si aspetta sempre tanto in ogni sessione. Ma la pandemia di Covid-19 ha reso tutto ancora più problematico di quanto già non fosse in precedenza, quindi sarà molto difficile vedere operazioni come quella di Hakimi in entrata, giusto per fare un esempio. Meglio mettersi subito l'anima in pace.
Nel caso di una nuova gestione estera, come ormai sembra quasi scontato, sarà necessaria una figura di raccordo tra i vertici societari e lo spogliatoio: una figura che illustri al presidente cosa succede ogni giorno alla Pinetina e che aria si respira nell'ambiente, quali sono le cose che funzionano o che non funzionano. La distanza fisica dovrà essere, in qualche modo, colmata. I tifosi si aspettano tutto questo.
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