Correa: "Inter un sogno, che bello battere la Juve in Supercoppa"

Joaquin Correa
Joaquin Correa / Alessandro Sabattini/GettyImages
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Joaquin Correa si è concesso ai microfoni di Inter Tv per raccontare le tappe salienti della sua carriera. Dagli esordi all'Estudiantes al sogno nerazzurro, ecco le dichiarazioni dell'attaccante argentino.

TUCU E GLI ESORDI - "È il mio soprannome sin da piccolo, mi piace. Chiamano così tutti quelli che partono da Tucuman e vanno a Buenos Aires, ci sono abituato. Sempre trequartista, ho iniziato lì. Poi cambi, vai di qua e di là, ma è sempre stato quello il mio ruolo".

VERON - "E' stato un giorno bellissimo perché era la mia seconda partita all'Estudiantes, l'ultima di Sebastian nel suo stadio. E' stata una festa bellissima, a due minuti dalla fine sono entrato io, la foto di quel momento la tengo a casa. Per me è stato più di un grande giocatore, mi ha insegnato tanto in campo e fuori. E' stato importantissimo, quando sono venuto all'Inter mi ha fatto i complimenti dicendomi che avevo scelto bene. Ero felicissimo, l'ho ringraziato per quello che ha fatto per me".

SAMPDORIA - "E' stato un anno bellissimo alla Samp, ho imparato tantissimo. Ho avuto qualche infortunio, qualche cambiamento nelle modalità di allenamento. Ma ho ricordi belli, compagni come Eto'o che mi hanno aiutato tanto. Non sai quando sei pronto, io volevo venire a tutti i costi in Europa e poi, piano piano, sono cresciuto e diventato sempre più giocatore. Per me ogni passo è stato importante".

LA LIGA - "La mia prima partita contro il Real Madrid, è stato bello perché facevamo un bel calcio. Abbiamo lottato per la Liga fino all'ultimo mese. Magari giocavo in un'altra posizione, più da esterno: mi trovavo bene anche lì. In Spagna il calcio è diverso, meno tattico rispetto all'Italia".

FC Internazionale v Juventus Italian Super Cup
Joaquin Correa, Lautaro Martinez / Anadolu Agency/GettyImages

SUPERCOPPA - "Vincemmo in Arabia, è stata una giornata bellissima. Avevamo vinto la Coppa Italia e lottavamo per lo scudetto prima del lockdown, sono ricordi bellissimi. Battemmo la Juve con personalità".

INZAGHI - "Mi lascia fare il mio calcio, ma mi dice di stare sul pezzo in fase difensiva. Mi dici di puntare i difensori, fare quello che so fare: mi lascia essere me stesso".

COPA AMERICA - "E' stato bellissimo, una grandissima cosa perché l'Argentina non vinceva da tanto tempo. Poi vincere in Brasile è stato ancora più bello, siamo stati un gruppo di giocatori forte che ha lottato per un intero Paese. Per noi è stata una delle gioie più grandi, è stato troppo importante".

LAUTARO MARTINEZ - "Abbiamo un bellissimo rapporto, l'importante è stare bene insieme: giocare anche con l'Argentina ci aiuterà. Tutti e due vogliamo vincere, andrà tutto bene".

INTER - "Ero un ragazzino emozionato quando sono venuto, poi con tanti sforzi, dopo qualche anno, sono arrivato per restarci. Ora sono un uomo con un'esperienza nel calcio, ma questa foto mi fa tenere i piedi per terra perché all'epoca sognavo. Ora che sono qua davvero e lo apprezzo ancora di più. Penso che si possono scrivere tante cose. E' stato un punto di partenza, un sogno, è bello guardarsi indietro ma sempre pensando al futuro". 


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