Coronavirus, caos nazionali e Asl: la FIFA non esclude sanzioni all'Italia

Roberto Mancini
Roberto Mancini / Alessandro Sabattini/Getty Images
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Con lo stop dei campionati e il ritorno della pausa per le gare delle nazionali torna anche il caos Coronavirus. Non che senza ci fosse tutta questa tranquillità, visti i calciatori contagiati dal Covid-19 che ora non hanno risposto alle chiamate delle rispettive selezioni a causa del periodo di isolamento da dover osservare. Ma adesso il problema è un altro, e riguarda i compagni di squadra - negativi - dei calciatori positivi al tampone.

Gabriele Gravina
Gabriele Gravina / Gabriele Maltinti/Getty Images

Sì, perchè le ASL (Azienda Sanitaria Locale) stanno impedendo ad alcuni calciatori di rispondere alle chiamate delle rispettive nazionali, in quanto contatti stretti di persone risultate positive al Covid 19. Una situazione potenzialmente esplosiva come ha rivelato anche il presidente della FIGC Gabriele Gravina: "Sono preoccupato per il mancato coordinamento di alcune Asl, perché la mancata disponibilità di calciatori a livello internazionale comporta delle sanzioni". "Ci siamo mossi con i ministri competenti - ha proseguito Gravina -. L’Italia da questo punto di vista non sta facendo una bella figura internazionale. Avere pressione da altre federazioni in questo momento in cui dovremmo dare un segnale di partecipazione, lo dico con amarezza. Siamo l’unica federazione in Europa che ha problemi di questo tipo". Al momento dalla FIFA prevale la linea della comprensione, ma non sono da escludere da sanzioni.


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