Coppa Italia: competizione utile o vale la pena snobbarla?

La Coppa Italia 2022/23 è appena cominciata: il rettangolo verde ha già regalato dei verdetti sorprendenti quali la vittoria ai tempi supplementari dell'Inter contro il Parma e l'eliminazione del Milan in casa con il Torino allenato da Juric. La seconda competizione nazionale fu organizzata nel 1922 e fu gestita interamente dalla FIGC, per poi passare agli sponsor (in questo caso Tim e Frecciarossa). La domanda è: vale la pena giocare al massimo il torneo oppure conviene snobbarlo?
Proviamo a considerare diversi fattori: il montepremi della finale è di circa 4,5 milioni, soldi utili per le casse di qualsiasi club. Non solo: la vittoria finale permette alla squadra detentrice (se non già qualificata per la Champions League) della coppa di staccare il pass per la partecipazione alla successiva edizione della UEFA Europa League, seconda competizione europea per club. Alla posta in palio del capitolo conclusivo vanno anche aggiunti gli introiti provenienti dai diritti televisivi, gli incassi dallo stadio e anche la possibilità di giocare la Supercoppa Italiana.
La Coppa Italia, negli anni precedenti, è sempre stato un torneo di ripiego, utile solo a far giocare le seconde linee e a far rifiatare i top player. Adesso però le intenzioni dei club sembrano essere cambiate, con ciascuna squadra che proverà ad andare fino in fondo non solo per incassare un tesoretto succoso ma avendo inoltre la chance di giocare due coppe. Una piccola miniera d'oro, un'occasione non solo di mettere in bacheca un trofeo ma, allo stesso tempo, di giocarne altri. Il successo finale può anche dare una boccata d'ossigeno ai bilanci delle società: finora le medio-piccole non sono mai andate fino in fondo, ma la ghiotta opportunità di aggiudicarsi la coppa nazionale potrebbe rivelarsi producente in chiave mercato e anche in termini di prestigio.
In sintesi: la Coppa Italia rappresenta un trampolino di lancio per le squadre outsider del nostro calcio, oltre a un'opportunità per le big di vincere una competizione e migliorare le casse del club. Fino a pochi anni fa nessuno dava tanta importanza al torneo, ora però - dati gli sponsor, i botteghini e anche la posta in palio con il doppio jolly Supercoppa-EL - le strategie delle squadre italiane sono cambiate. Per un'iniezione di milioni, per un trofeo ma anche - in certi casi - per salvare una stagione. Certo, il format non è quello della FA Cup, ma avanzare nella coppa permette sempre di intascare qualche soldo in più. La Coppa Italia non va snobbata, e il clamoroso successo del Torino contro il Milan è l'esempio di come bisogna onorarla.