Conte al posto di Pioli al Milan? Posizioni divergenti tra tifosi, club e Ibrahimovic

Possibile Re Mida o profilo troppo ingombrante? Le diverse idee in casa Milan.

Conte e Pioli
Conte e Pioli / Craig Mercer/MB Media/GettyImages
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L'esperienza di Stefano Pioli alla guida del Milan ricorda da vicino l'andamento delle montagne russe: partito in sordina, arrivato al culmine con lo Scudetto e tornato poi decisamente in discussione, con tanto di voci su quello che potrebbe essere il suo successore sulla panchina dei rossoneri. L'eco dei fischi dopo Milan-Atalanta di Coppa Italia si fa sentire e ai consueti inviti social ad allontanare Pioli, ora, si accompagna anche l'idea sul tecnico auspicato al posto dell'attuale mister rossonero: Antonio Conte.

Conte al Milan? I diversi punti di vista

L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si sofferma proprio sul futuro della panchina rossonera: Conte piace ai tifosi per il suo passato da vincente e per la capacità, quasi inesorabile, di portare la giusta mentalità all'interno di ogni contesto, anche di quelli più delicati. Di fatto l'arrivo di Conte, agli occhi della piazza, significherebbe poter sognare in grande.

Un altro aspetto da sottolineare, pensando al futuro della panchina del Milan, riguarda la posizione di Zlatan Ibrahimovic, nelle sue nuove vesti dirigenziali in rossonero: lo svedese - secondo il quotidiano - vedrebbe tutto sommato di buon occhio l'arrivo di Conte, ferma restando la stima costruita con Pioli nel corso degli anni (con l'anno dello Scudetto come timbro).

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La società dal canto proprio sta ancora valutando e non si prevedono dunque scossoni a stretto giro per Pioli, è evidente che l'eliminazione da Champions e Coppa Italia (assieme a un primo posto lontanissimo in campionato) rendano difficile - oggi - immaginare una conferma del tecnico. Il nome di Conte però, agli occhi della dirigenza, porta con sé ambizioni (a partire dal mercato) di livello assoluto e il profilo è distante anni luce da quello più aziendalista che ha caratterizzato spesso Pioli. Un nome insomma, quello di Conte, che potrebbe risultare troppo ingombrante agli occhi della proprietà.