Conta l’almanacco. E chi vince ha sempre ragione. La vittoria del Sarrismo 2.0

Udinese Calcio v Juventus - Serie A
Udinese Calcio v Juventus - Serie A / Alessandro Sabattini/Getty Images
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Era stato scelto dalla Juventus, più o meno un anno fa, per la rivoluzione: trasformare la cinica e spietata Madama in una nobildonna affascinante oltre che vincente ma senza dimenticare l'obiettivo principale, ovvero la vittoria.

Il famigerato gioco non è arrivato ma è arrivato il suo primo titolo personale. E ora sono due i titoli importanti, il primo l'Europa League dell'anno scorso e ora anche lo Scudetto (non sono molti i tecnici italiani in attività a vantare lo stesso curriculum).

Udinese Calcio v Juventus - Serie A
Udinese Calcio v Juventus - Serie A / Alessandro Sabattini/Getty Images

Un'annata anomala quella di Maurizio Sarri, iniziata con la polmonite durante la preparazione che ha portato sicuramente un rallentamento nel processo di assimilazione del suo calcio. Ma Sarri è stato intelligente (e non è un aspetto negativo come in molti vogliono far credere), adattandosi ai calciatori che ha a disposizione. E' il Sarrismo 2.0: era accaduto così al Chelsea, è accaduto lo stesso alla Juventus. Fino a dicembre-gennaio la Juve veniva criticata perché riusciva a giocare bene ma solo per mezz'ora. Dopo la sconfitta in Supercoppa sono state minate alcune certezze e la Juve è ripartita grazie ai compromessi. Il Comandante Maurizio ha messo da parte i dogmi per adeguarsi al motto bianconero: vincere è l’unica cosa che conta. Ha riadattato la sua filosofia alla nuova truppa, molto diversa da quella che aveva a Napoli. "Bisogna capire il modo di pensare del club, entrare in punta di piedi e cambiare le cose che piacciono a me. Non si possono cambiare 25 giocatori, deve essere l'allenatore ad adattarsi". In un certo senso ha rivalutato il lavoro di Allegri, che veniva criticato per il gioco: sono questi calciatori della Juve a non essere adatti a un gioco più europeo e moderno?

Forse lo scopriremo solo nella prossima stagione. A tratti i bianconeri hanno dimostrato di poter cambiare mentalità ma non è semplice cambiare dopo 8 anni di successi. Ora sono 9. E questo trionfo è targato (anche) Maurizio Sarri. Il pilota automatico non esiste: una macchina vince se ha un ottimo pilota alla guida. E Sarri ha dimostrato di essere un grande pilota. Maurizio, al primo anno, ha proseguito la storia scrivendo il suo nome sull'Albo d'Oro. L'unica cosa che conta.


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