Pioli: "Quando avrò paura di rischiare non sarò più leader. Ibra ko. Troppa euforia? Regna l'equilibrio"

Stefano Pioli
Stefano Pioli / Chris Ricco/Getty Images
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Stefano Pioli, allenatore del Milan, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida di domani contro il Torino, annunciando il forfait di Zlatan Ibrahimovic e non solo. Ecco le parole del tecnico milanista riprese da calciomercato.com.

Troppa euforia?

"Una delle nostre qualità è l'equilibrio. Abbiamo gioito domenica sera, ma da ieri mattina stiamo pensando solo al Torino. Domani è una gara importantissima, c'è bisogno di fare ancora dei punti per raggiungere il nostro obiettivo".

Ibrahimovic?

"L’unica nota stonata è stato l’infortunio di Zlatan, non sarà disponibile domani e domenica. Ha subito una  lieve distorsione al ginocchio".

Brahim Diaz?

"Ha determinate caratteristiche, per giocare tra le linee lui e Calha sono quelli più adatti. Ma domani sarà una partita completamente diversa rispetto a domenica".

Donnarumma?

"Gigio è un professionista, attaccatissimo alla nostra situazione e concentrato sulle prossime partite. Il 24 maggio si tireranno le somme, fino a quel momento nessuno parlerà del suo futuro. Lui e Ibra sono importantissimi per la squadra, ma conta il collettivo non il singolo".

L'impatto di Ibra e Donnarumma?

"Si vince e si perde di squadra. Se poi le qualità dei singoli aumentano il proprio valore, ovviamente aumenta anche lo spessore della squadra. C'è un gruppo che ha lavorato tanto in questa stagione, conta solo questo". 

Rebic arrabbiato?

"Credo abbia reagito bene, Ante è un titolare del Milan ed è un giocatore importante come tutti gli altri ed è giusto che sia arrabbiato. Se non vengono chiamati dall’inizio è giusto che se la prendono ma Ante ha reagito sempre bene con spirito di sacrificio".

Tomori e Kjaer?

"Le scelte che abbiamo fatto per domenica scorsa sono state molto indirizzate alla nostra fase difensiva, con il Benevento avevamo concesso molto. La squadra sembra aver recuperato bene, i giocatori stanno bene ma valuterò oggi e domani mattina".

Stefano Pioli
Stefano Pioli / Valerio Pennicino/Getty Images

La gara col Toro?

"Non ho paura dell'euforia, ma sono sempre preoccupato prima delle partite. Non so se il Torino ci aspetterà o ci verrà a prendere più avanti, noi dobbiamo fare la nostra partita, dobbiamo proseguire sulla prestazione di domenica sera. Servirà lo stesso spirito, siamo nel momento decisivo della stagione". 

Come cambia il Milan senza Ibra?

"L'obiettivo è mettere in campo le nostre qualità e sfruttarle. Rebic ha altre caratteristiche rispetto a Ibra per esempio. Domenica siamo stati bravi ad attaccare la profondità, abbiamo giocatore bene tra le linee. Gli avversari non possono chiudere tutti gli spazi, noi dobbiamo essere pronti e attenti a sfruttare gli spazi. Una squadra matura fa le scelte giuste nei momenti giusti e domenica lo abbiamo fatto". 

Spirito di gruppo?

"La vittoria di domenica ci ha dato grande soddisfazione. Abbiamo vinto nettamente contro un avversario forte, queste vittorie ti danno grande fiducia, ma sappiamo bene che non abbiamo fatto ancora nulla. Mancano tre partite, è il momento di continuare ad avere questo atteggiamento. In ogni partita ci sono delle difficoltà, essere squadra vuole essere bravi a superarle insieme".

Cosa manca a Pioli per diventare un top allenatore?

"Io provo tutti i giorni a migliorare. Ho dentro grande passione, non guardo cos'ho fatto in passato. Voglio continuare a crescere, il mio processo di crescita non è finito. Ovviamente le esperienze passate mi hanno aiutato, ma ho ancora grande voglia di crescere". 

Cosa pensi quando leggi #PioliOut?

"Qui a Milanello non l'ho mai sentito, si respira una grande atmosfera. Sono positivo e lo sarò fino a quando lavoreremo in questo modo". 

Cosa deve fare il Milan domani?

"Dobbiamo essere bravi ad occupare il campo, sfruttare le linee. Il momento chiave contro la Juve è stata la reazione al rigore sbagliato di Kessie".

Cosa ti porta a fare delle scelte tipo quella di Brahim Diaz con la Juve?

"Serve lavorare bene, serve conoscere gli avversari e le nostre qualità. Cito Mandela: 'Quando avrò la paura di rischiare non potrò più essere un leader'". 

La reazione della squadra dopo il rigore fallito di Kessie è stato il punto di svolta?

"Sì, così come il gol di Diaz. La reazione della squadra dopo il rigore è stata positiva, ha dimostrato di essere forte. E' stata un'ottima risposta". 


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