Le condizioni della Roma e dei Friedkin sul nuovo stadio
Naufragato definitivamente il progetto Tor di Valle, la zona della Capitale dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo stadio della Roma, si continua a ragionare sulle possibili nuove aree. Senza troppa fretta, però, perché per i Friedkin la priorità, rispetto a James Pallotta loro predecessore, è un'altra: costruire l'impianto e basta, senza tutto il "contorno" fatto di uffici, centri commerciali e business park.
E in questo senso, rivela l'edizione romana di Repubblica, la società giallorossa ha confermato con due lettere scritte dall'ad Guido Fienga (in risposta ai chiarimenti chiesti dal Campidoglio sul braccio di ferro con Eurnova), al Comune di voler costruire il nuovo stadio: "Rinnoviamo la nostra disponibilità ad avviare una seria e proficua discussione con questa amministrazione per valutare congiuntamente nuove ipotesi e nuovi progetti nell’interesse di Roma, dei suoi cittadini, della scrivente società sportiva, di tutti i suoi azionisti e dei suoi tifosi” le parole di Fienga riportate da Calcioefinanza.it.
A rallentare un processo osteggiato in primis dal Campidoglio stesso, anche la crisi economica derivata dalla pandemia che, inoltre, ha fatto cambiare idea ai Friedkin: il nuovo stadio, infatti, avrà una capienza ridotta, nell'ordine dei 40 mila spettatori.
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