Con l'addio di Perisic, le fasce sono ancora un punto di forza per l'Inter?

Nel 3-5-2 dell'Inter di Simone Inzaghi gli esterni di centrocampo svolgono un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell'azione offensiva e allo stesso tempo per supportare la fase difensiva. Per questo motivo servono giocatori con grande spirito di sacrificio, ma anche con grande forza nelle gambe, lucidità nelle scelte e intraprendenza per affrontare l'avversario nell'1 contro 1 e creare superiorità numerica.
Nella passata stagione il giocatore che ha incarnato queste caratteristiche meglio di chiunque altro, e che probabilmente è stato il simbolo dell'intera stagione nerazzurra, è stato senza dubbio Ivan Perisic. L'esterno croato ha dimostrato più che in ogni altra stagione quella continuità di prestazioni che era probabilmente l'unico difetto che i tifosi gli rimproveravano, impreziosendo le sue devastanti discese e i suoi recuperi generosi con ben 8 gol e 7 assist fondamentali per il campionato interista.
Come tutti sappiamo però Ivan il Terribile ha scelto di lasciare l'Inter rifiutando il rinnovo di contratto e andando a parametro zero al Tottenham, raggiungendo Antonio Conte che proprio all'Inter trasformò Ivan da attaccante esterno a grande laterale a tutta fascia. Questo doloroso addio libera la fascia sinistra nerazzurra per Robin Gosens, arrivato a gennaio e con pochissime presenze proprio perché chiuso dall'esterno croato.
Il tedesco ora avrà l'arduo compito di non farlo rimpiangere, ma i dubbi rimangono poiché il suo passato a Bergamo ha evidenziato grandi doti di inserimento andando a chiudere alla perfezione l'azione iniziata sulla fascia opposta, ma decisamente meno spunto nell'1 contro 1 e meno azioni offensive individuali. La sua riserva sarà Matteo Darmian, esterno di sicuro affidamento in fase difensiva e con buone doti di inserimento, ricordiamoci i gol decisivi per lo scudetto di Conte, ma che ovviamente non ha quelle qualità offensive che aveva Perisic o che ha Dumfries dalla parte opposta.
Proprio sulla fascia destra di Denzel Dumfries l'inter probabilmente andrà a costruire le proprie azioni nella prossima stagione, sfruttando la velocità e la potenza fisica dell'esterno olandese che cercherà di arrivare sul fondo crossando per le punte o proprio per Gosens che puntualmente chiuderà l'azione sul palo opposto, azione classica dell'Atalanta di Gasperini che nella stagione 2020-21 gli permise di realizzare ben 11 gol.
Il sostituto di Dumfries sarà Raoul Bellanova, giovane ex Cagliari e scuola Milan, che dovrà crescere ancora molto per imporsi in nerazzurro perché pur avendo grandi doti atletiche e fisiche, a livello tecnico ha dimostrato in queste prime uscite di precampionato di avere alcune lacune da colmare e dovrà farlo velocemente perché sappiamo bene che San Siro difficilmente perdona più volte gli errori tecnici.
In queste prime amichevoli precampionato abbiamo visto gli esterni, soprattutto Gosens e Bellanova, commettere diversi errori in fase di impostazione anche a causa dei lavori pesanti in fase di preparazione. L'azione nerazzurra, probabilmente anche per questi problemi sulle fasce, è stata chiaramente Lukaku-centrica saltando spesso il centrocampo e andando a cercare la punta belga che poi andava a sviluppare l'azione offensiva cercando il dialogo con l'amico Lautaro.
Si è rivista a tratti l'Inter di Conte, mettendo da parte il fraseggio e le azioni dal basso tipiche di questa stagione per un'azione più verticale cercando velocemente le punte.
Probabilmente però queste sono solo le prime impressioni da amichevoli estive che lasciano il tempo che trovano, quando entreranno in condizione gli esterni nerazzurri riprenderanno a macinare chilometri, a creare azioni da gol e a spingere l'Inter verso obiettivi importanti.
Per qualsiasi eventuale problema, beh c'è Big Rom.
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