La comunicazione e il Metaverso nel calcio - Intervista a Enrico Bricchi

Enrico Bricchi, fondatore di Numero Diez
Enrico Bricchi, fondatore di Numero Diez / Enrico Bricchi
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Le idee chiare, la costante voglia di progredire e lo sguardo sempre rivolto al futuro sembrano essere solamente alcuni degli ingredienti che hanno portato al successo Corax, l'azienda digitale fondata da Enrico Bricchi nel 2019. "Se vuoi fare comunicazione, devi esser sempre pronto a inventarti qualcosa per differenziarti dagli altri, perché non troverai mai nessuno disposto a stenderti il tappeto rosso per entrare in un campo in cui vogliono lavorare tutti" .

Il giovane imprenditore, che in queste settimane si sta preparando al lancio dell'app di Numero Diez, si è raccontato in esclusiva alla nostra redazione: "È un progetto in cui crediamo molto. Ho fondato il sito nel 2017, perché quando ero più giovane volevo fare il giornalista - racconta Bricchi -. Quando avevo 21 anni entrai in una redazione, quell’avventura però durò solamente tre settimane, giusto il tempo di capire che il mondo del giornalismo non era come me lo ero immaginato. Io ero un ragazzo ambizioso supportato da una ragazza straordinaria e una famiglia numerosa ma fuori da questo mondo. Ai tempi già davo fin troppi feedback costruttivi ma le mie ambizioni non trovarono le giuste risposte in quel contesto, quindi un mese dopo decisi di fondare Numero Diez".

Altra tappa fondamentale del percorso di crescita del CEO di Corax fu l'organizzazione del calciomercato: "Fu un'esperienza incredibile, perché in poco tempo riuscii a collaborare con l'Associazione dei Direttori Sportivi, presieduta oggi come allora da Giuseppe Marotta e poco dopo entrai nell'organizzazione del calciomercato. In quei mesi per me fondamentali capii che mi sarebbe piaciuto continuare a coltivare la mia passione per il calcio e per la comunicazione facendo l'imprenditore".

A cinque anni dalla fondazione, Numero Diez si prepara a sbarcare sugli store di Apple e Google con l'ambizione di essere un hub di contenuti calcistici di assoluto livello: "È una piattaforma che vuole integrare il mondo media mettendo sullo stesso piano giornalisti, influencers e la nostra redazione, il mondo quiz e il mondo news in cui saranno presenti più di 40 provider. Avremo a disposizione i dati Opta e le immagini di Getty, quindi - prosegue Bricchi - ci sono tutti i presupposti per offrire un prodotto di altissimo livello. Puntiamo tantissimo sulla differenziazione del contenuto che vogliamo offrire ai nostri utenti e abbiamo un target iniziale di 500 shorts (contenuti video di breve durata) mensili e in futuro daremo a tutti la possibilità di caricare contenuti sulla piattaforma. L'obiettivo è quello di arrivare a un milione di download nel primo anno dal lancio sul mercato. Non vediamo l'ora di partire e nel futuro prossimo ci piacerebbe aumentare la gamification dell'app per incrementare ancor di più l'interazione con il nostro audience e internazionalizzare il brand esportandolo nei mercati sudamericani".

Il futuro della comunicazione e il Metaverso

In un mondo in costante divenire come quello della comunicazione il team di Corax, che cura l'immagine digitale di moltissimi personaggi di primo piano dell'industria calcistica, è sempre attento a individuare i nuovi trend: "La nostra storia - dice Bricchi - è fatta di questo. Nonostante ora sia un fenomeno piuttosto comune, siamo stati noi i primi a portare il giornalismo sportivo su YouTube con nomi importantissimi come Pierluigi Pardo, Stefano Borghi, Carlo Pellegatti, Christian Recalcati. Fu uno dei progetti a cui mi dedicai e di cui vado fiero ancora oggi. Viviamo in un mondo in cui non puoi permetterti di smettere di imparare, perché finiresti per offrire un contenuto inadeguato. Sia io che il mio team siamo convinti che il futuro passi necessariamente per la realizzazione di contenuti sempre più all’avanguardia. Di recente abbiamo acquistato un camera Insta 360 8k per iniziare a realizzare dei contenuti con il visore per educare le persone al Metaverso facendo in qualche modo capire la direzione che vogliamo intraprendere, perché in un futuro non troppo lontano assisteremo agli eventi calcistici e sportivi in assoluto, ma anche a dei contenuti creati dagli influencers attraverso un visore. Vogliamo essere tra i primi a creare contenuti su Horizon e VR Chat per mettere in relazione il calcio italiano con persone che entrano in contatto grazie al Metaverso. Il futuro è sempre meno scritto a sempre più video, anche se è una cosa che si dice da tanto tempo e mettere in atto un cambiamento così epocale non è mai facile".

Uno dei segreti del successo di Corax - metà del fatturato dell'azienda milanese proviene da questo settore - è l’area talent management. Questo il commento del talent manager - Fabrizio Cardone nella visione futura e prospettica di questo settore: “Il settore di Talent Management rappresenta per noi motivo di orgoglio. Siamo alla ricerca di figure che possano integrarsi bene all’interno della nostra visione creando insieme a loro un progetto a lungo termine. Il nostro obiettivo è quello di aiutarli nel loro percorso di crescita sia umano che professionale. È importante per me avere con loro un ottimo rapporto, alcuni sono prima di tutto degli amici e questo rende tutto più facile. Gestire tanti talent non è ruolo semplice, ma avere al mio fianco un team specifico che possa supportare i ragazzi e me in ogni situazione semplifica le cose".

La comunicazione dei club in Italia

L'esperienza a 360 gradi maturata da Bricchi in ambito comunicativo lo ha portato ad interagire con tutti gli stakeholders dell'industria del football, compresi i club di Serie A - Corax ha curato recentemente i contenuti della presentazione di Robin Gosens, passato dall'Atalanta all'Inter nell'ultima sessione di calciomercato - con cui è notoriamente più difficile rapportarsi in confronto a ciò che accade in altri paesi: "A livello di comunicazione in ambito calcistico credo che in Italia siamo ancora un pochino indietro a causa del controllo esagerato che i club vogliono esercitare sui propri tesserati. Così inevitabilmente si perde spettacolarità. Se devi creare un contenuto e prima devi obbligatoriamente passare per qualcuno che filtra il tutto si perdono tempo e autenticità. La nostra generazione paga un pochino il modo in cui è stato fatto giornalismo in precedenza. Noi di conseguenza abbiamo ereditato un panorama in cui i club tendono a chiudersi a riccio per proteggere i propri interessi anche per cose normalissime, perché è il modo che hanno per ristabilire le gerarchie. A me piacerebbe vedere una spettacolarizzazione del calcio, maggiormente legata al puro intrattenimento seguendo il modello in NBA che a me personalmente ha dato tantissimo. In questo senso stiamo vedendo dei passi in avanti interessanti anche da noi. Per esempio Inter Media House - conclude Bricchi - di recente ha realizzato dei progetti interessantissimi credo che in questo ambito il club nerazzurro sia quello più all’avanguardia in Serie A. È un processo molto lento però qualcosa si sta muovendo. Anche il Corriere dello Sport recentemente ha lanciato una sezione chiamata “Influencers” che è testimonianza di un processo d’innovazione in atto in tutto il mondo dell’informazione calcistica e sportiva.


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