Compleanno con Tréble: meglio il Barcellona o il Manchester City di Pep Guardiola?

Il tecnico catalano festeggia oggi 53 anni.

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FBL-EUR-ENG-C1-PR-FA CUP-MANCITY-PARADE / PAUL ELLIS/GettyImages
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Pep Guardiola festeggia 53 anni. il 18 gennaio del 1971 a Santpedor nasceva l'uomo che avrebbe rivoluzionato il calcio contemporaneo, quello del XXI secolo. Il genio in grado di costruire alcune tra le migliori squadre che la storia ricordi, di creare espressioni verbali nuove e ispirare generazioni di allenatori.

Quello capace di convincere una proprietà a cambiare tutto, di riscrivere in 4 anni il presente e il futuro di uno dei club più importanti di Spagna e del Mondo, di prenderne uno in Premier che vinceva storicamente poco per ampliarne enormemente la bacheca centrando in 7 anni più o meno lo stesso numero di trofei vinti negli oltre 100 dalla sua esistenza.

Pep Guardiola catalizza qualunque cosa, migliora qualunque calciatore e vince qualsiasi trofeo, ormai è abbastanza chiaro. La corsa è da circa una decade è contro Sir Alex Ferguson, a quota 49 successi in una carriera iniziata nel 1974 e conclusa nel 2013, 39 anni di panchine. Una media maggiore di uno all'anno, insomma ci sono dei motivi se è diventato l'emblema dell'allenatore longevo e vincente.

Josep Guardiola, Sir Alex Ferguson
Barcelona v Manchester United - UEFA Champions League Final / Shaun Botterill/GettyImages

Il passaggio del testimone tra i due si può forse individuare nella Finale del 2009, a cui seguirà quella del 2011. Prima Roma e l'Olimpico e poi Londra e Wembley per confermare che la vittoria di quel Guardiola che allena il Barcellona contro lo United e Sir Alex non è stata propriamente casuale. Per festeggiare un'altra Champions League il catalano ha dovuto attendere ben 12 anni, ma nel mentre ha continuato a contare.

Ha contato esattamente fino a 37. Da quel 13 maggio 2009 (il suo primo trofeo è una Coppa del Re) fino al 22 dicembre 2023 sono trascorsi 14 anni e mezzo, 5.336 giorni o 128.065 ore. Dalla sua carriera da tecnico va anche escluso un anno sabbatico dopo i blaugrana che non cambia però la sostanza. Da quando è in panchina Guardiola ha una media di circa 2 trofei all'anno, uno ogni 23 partite. Numeri imbarazzanti che a 53 anni lo portano a soltanto 13 trofei dal 50° che gli permetterebbe di essere il miglior della storia.Se dovesse continuare a viaggiare su queste medie gli mancherebbero più o meno 6 stagione (escluso quella corrente).

Insomma, parlare del Palmarés è un qualcosa che devia dal normale, e consegna il bilancio di un tecnico che può sminuire chiunque, ora, nel passato e nel futuro. Confrontiamolo quindi con sè stesso. Guardiola è l'unico allenatore della storia ad aver centrato il famoso Tréble con due squadre differenti: il Barcellona nel 2009 e il Manchester City nel 2023. Da qui la domanda scomoda: qual è stata più forte?

Barcellona 2009

Quella dei confronti tra presente e passato è una prassi insana e a tratti illogica alla quale ci prestiamo attraverso espedienti da noi creati. Dunque, in una prospettiva soggettiva va chiarito che preferisco il Barcellona del 2009. Quell'innamoramento del calcio spettacolare iniziato con Ronaldinho, e poi sfociato in una passione per lo stile di Puyol, la gestione totalitaria della partita di Xavi e la genialità di Iniesta.

E ancora il pragmatismo di Thierry Henry, un campione globale che si mette al servizio di Leo Messi, e il killer istinct di Samuel Eto'o; i primi Busquets e Pique e ovviamente il fenomeno argentino. Se prendiamo i nomi del primo Tréble di Pep Guardiola non ci verrano istintivamente quelli di Victor Valdés (non per colpa sua) per il dominio del campo blaugrana che gli impediva in parte di mettersi in mostra come uno dei migliori al mondo, Sylvinho o anche Yaya Touré, adattato difensore centrale, tutti titolari nella Finale diRoma.

Per vincere il Tréble serve una stagione, ma la formazione che in molti ricordano è l'ultima, quella della Finale di Champions League. Per vincere quella partita serve una prestazione eccellente, ma quali sono i ricordi che conserviamo a 15 anni di distanza?

Lionel Messi
Barcelona v Manchester United - UEFA Champions League Final / Laurence Griffiths/GettyImages

L'unico ancora molto vivido nella mia mente è quello del gol iconico di Lionel Messi, di un quasi 22enne minuto e imprendibile che regala lo smacco di un gol di testa accanto a Rio Ferdinand, un'immagine indimenticabile.

Manchester City 2023

Dunque, quale sarà l'immagine indelebile della Champions League 2023 tra 15 anni? L'appuntamento è al 2038 e, a meno che non siate tifosi nerazzurri rimasti bloccati sulla traversa di Dimarco, sul colpo di testa rimpallato su Lukaku o ancora sull'ultimissima occasione di Gosens, la sequenza dovrebbe focalizzarsi sull'unico gol della sfida.

Che fine faranno il famoso 3-2-4-1 super offensivo di Guardiola? John Stones che si trasforma in uno dei migliori mediani in circolazione? La stagione entusiasmante di Bernardo Silva? Lo strapotere di Kevin de Bruyne verrà annientato dalla sua assenza per circa un'ora (per infortunio) nella gara più importante dell'anno?

Phil Foden, Kevin De Bruyne
FC Internazionale v Manchester City FC - UEFA Champions League Final 2022/23 / Marvin Ibo Guengoer - GES Sportfoto/GettyImages

I 55 gol stagionali di Haaland, così come l'evento di aver portato non una Champions League, ma un Tréble nell'altra metà di Manchester è un qualcosa di talmente storico che soltanto l'abitudine a vincere di Pep Guardiola è riuscito a normalizzare. Come se il catalano, con nomi che molto probabilmente rimarrano meno iconici di quelli del suo Barça, dovesse vincerlo per evitare un di macchiare il ricordo della sua perfetta avventura con i citizens (ancora in corso mentre scriviamo).

È il fardello che accompagna i migliori nel linguaggio comune. Il perché sarebbe stato un fallimento se Guardiola non avesse vinto la Champions League resta un mistero considerando quante squadre spendono le stesse cifre partendo da basi tremendamente più solide. Soprattutto se a sminuire il tutto fosse stata la mancata vittoria in una competizione in cui non assistiamo praticamente mai a un ricambio gerarchico corposo: Real Madrid, Barcellona, Liverpool, Bayern Monaco, Chelsea sono i nomi delle squadre incisi sulle varie coppe negli ultimi dieci anni.

Rodri, Andre Onana
FC Internazionale v Manchester City FC - UEFA Champions League Final 2022/23 / Chris Brunskill/Fantasista/GettyImages

Per lasciare un'immagine anche qui, ecco la mia. Pensando a quel tiro a giro di Rodri, eseguito con la potenza perfetta, alla metà esatta dei 45 minuti che vanno dal 45:01 a 90:00 (quando la palla parte dal suo piede il cronometro segna 67:30), ricordo la postura del campione spagnolo. Ricordo la gamba destra deviata in modo quasi innaturale per permettere alla sfera di aggirare Darmian e Calhanoglu; ricordo una porta di 7 metri difesa da 6 nerazzurri insieme, e gli occhi di speranza e tensione di Haaland e Gundogan sul compagno di squadra spagnolo. L'attimo prima della gioia più grande della storia del Manchester City.