"Como Mola", nasce il Como di Fabregas: giocatore, allenatore e investitore
Qualche settimana fa la notizia, ieri l'ufficialità. Cesc Fabregas è un nuovo giocatore del Como. "Y Como Mola", "quanto è figo" o "il Como è figo". Sì, con il 4 sulle spalle e il cognome Fabregas, la maglia della squadra lombarda sembra un po' più bella. Un campione come lui, a 35 anni, in Serie B non si vedeva da tempo.
L'ultimo anno, complicato, nel Principato di Monaco ha forse accelerato nella testa di molti l'immagine di un Fabregas prossimo al ritiro del calcio giocato. Vista l'età forse non manca molto, ma a Como ha firmato un contratto biennale e chissà cosa deciderà nell'eventualità della promozione del Como in Serie A . Un contratto di due anni destinato al prolungamento, da giocatore, da allenatore o anche da dirigente. Quali sono i piani di Fabregas per il "suo" Como?
"Diventerà azionista della società, è venuto qui anche per questo. Sarà qui più a lungo del previsto, voleva entrare a far parte della società per le nostre ambizioni: sistemare stadio, aprire un nuovo centro sportivo e arrivare in Serie A"
- Dennis Wise, CEO del Como
Dennis Wise, CEO del Como Football l'ha presentato così. Fabregas firma un biennale, ma la speranza è che resti molti più anni. Da allenatore dopo aver appeso gli scarpini al chiodo e da co-proprietario, come ha poi confermato lo spagnolo anche nell'intervista post-conferenza a SkySport.
"Investirò nel club diventanto socio. Voglio puntare verso l'alto con questo club e raggiungere traguardi sempre più importanti. Futuro da allenatore? Sì, mi piacerebbe. Non è il motivo per cui sono venuto qui, ma sicuramente mi tornerà utile in futuro. Conoscerò anche il calcio italiano che è più tattico e mi piace molto"
- Cesc Fabregas
L'interesse è dunque maggiore se investi del denaro in una società. Cesc Fabregas non sarà solo un calciatore, avrà sempre le ambizioni di un'atleta nel doppio ruolo di interprete e proprietario del club. Sui tecnici del passato non ha espresso una preferenza, ma di maestri ne ha avuti. Wenger più di tutti, ma anche Tito Vilanova, Pep Guardiola, José Mourinho e Antonio Conte.
Non sappiamo chi cercherà di emulare nella data del suo ritiro, ma sicuramente avrà diverse opzioni a cui ispirarsi. La sensazione è che l'intelligenza tattica dimostrata nell'arco di tutta la sua carriera, la capacità di comprendere i 90 minuti, di dettarne il ritmo e sfruttare gli spazi, potrebbero semplicemente farlo essere Cesc Fabregas anche da allenatore, senza la necessità di imitare nessuno.
Restando al calcio giocato e alla Serie B, i tifosi, che ha abbracciato successivamente, sono ansiosi di vederlo all'opera. In conferenza, dopo i pochissimi minuti della precedente stagione con il Monaco, ha chiarito in parte il dubbio legato al turno di Coppa Italia in programma il 6 agosto contro lo Spezia.
"Devo parlare ancora con il mister, oggi è stata una giornata lunga e molto emozionante ma è solo il primo giorno qui. È da un paio di mesi che mi alleno da solo, ma ho firmato qui per due anni e non per una settimana o 15 giorni. Se sarò pronto tra sei giorni per la gara di Coppa Italia bene, altrimenti sarà per la prossima. Fisicamente sto bene e questo è importante. Poi dovrò conoscere i miei compagni e lavorare per raggiungere una condizione fisica ottimale"
- Cesc Fabregas
Non è stata una questione di soldi, forse per alcuni giocatori in una determinata fase della propria carriera smette di esserlo. Incontrerà Buffon, al quale ha promesso il terzo gol dopo averne segnati due in carriera al portiere del Parma.
"A Buffon ho già segnato due gol in carriera, vediamo di fare il terzo…La qualità della B è alta, le squadre retrocesse sono di qualità. Non vedo l’ora di iniziare, fare bene e giocare e vincere tanto. E poi vorrei fare un po’ di magie qui a Como"
- Cesc Fabregas
Ci riaggiorniamo quindi, alla prima magia di Cesc!