Come vive l'attesa dell'EuroDerby chi non tifa né Milan né Inter?
Questa mattina i tifosi di Milan e Inter si sono svegliati in un bagno di sudore. No, la colpa non è dell'arrivo improvviso dell'estate, bensì dell'ormai imminente semifinale di andata di Champions League, che inevitabilmente fa sentire il peso dell'ansia e complica il riposo sia al sonnambulo sia al mattiniero. Me li immagino mentre vagano per la casa strisciando i piedi sul pavimento, con lo sguardo un po' perso nel vuoto e l'udito ovattato che li isola da ciò che accade attorno. Quando arriva il momento di prepararsi per andare a scuola o a lavoro, si guardano allo specchio con la faccia ancora bagnata e pensano:
"Chi me l'ha fatto fare"
L'EuroDerby, così è stato definito dai titolisti più fantasiosi, non riguarda però soltanto Milano o la comunità rossonerazzurra sparsa per tutta l'Italia. È un motivo di interesse per tutti gli appassionati dello Stivale perché oggi - ma anche martedì prossimo - il nostro Calcio sarà visto, seguito e giudicato dal severo occhio dei tifosi di tutto il mondo e, vista la bassa considerazione di cui la Serie A gode negli ultimi tempi, non possiamo permetterci di offrire un brutto spettacolo.
Già, perché ultimamente era già un miracolo se una nostra squadra riusciva a passare i gironi, figuriamoci ad arrivare in semifinale. E invece, contro ogni pronostico, non solo ce l'abbiamo fatta ma abbiamo addirittura due italiane a un passo della finale di cui una sicuramente staccherà il pass per la partitissima di Istanbul. Adesso però a Milan e Inter spetta il compito di dimostrare che questo traguardo non è (solo) frutto di un ottimo rendimento in un girone complicato premiato dalla Fortuna (o dall'urna di Nyon, fate voi) con un percorso privo di ostacoli insormontabili nella fase a eliminazione diretta. Se l'EuroDerby dovesse regalarci un doppio incontro spettacolare - lì dove per "spettacolare" non si parla necessariamente in termini di numero di gol, ma di godibilità della partita - faremo capire che l'Italia del pallone è tornata a dire la sua anche in Europa, che se la può giocare con chiunque.
Così anche il più neutrale e distaccato dei tifosi vive queste ore con inquietudine, con la consapevolezza che in palio c'è molto di più degli sfottò che milanisti e interisti si rivolgeranno a vicenda negli anni a venire. Eppure, dovremmo ricordarci che questa semifinale di Champions è un enorme traguardo per la Serie A e che, pertanto, va festeggiato con il massimo degli onori. La paura di deludere non deve assolutamente prevalere sulla gioia per un doppio incontro che verrà ricordato per anni e anni.
I presupposti per delle belle partite ci sono visto che ad affrontarsi sono due squadre che negli ultimi anni si sono date battaglia per lo Scudetto, che prima del Napoli avevano portato loro il Tricolore sul petto. Milan e Inter, al netto del recente periodo di forma in campionato e delle assenze (una su tutti quella possibile di Leao), si equivalgono. Hanno tanti pregi ma anche tanti difetti. Hanno storia, blasone, riconoscibilità a livello internazionale e voglia di tornare ad altissimi livelli dopo un lungo anonimato.
Milanisti e interisti avranno pure il fiato corto e i battiti accelerati, e più ci avvicineremo al calcio di inizio, più l'ansia si farà opprimente. Noi tifosi neutrali siamo un po' invidiosi, perché avremmo voluto vederci la nostra squadra al loro posto, ma forse per rilanciare il calcio italiano non c'è partita migliore del Derby della Madonnina. Allora non ci resta che prenderci una birra ghiacciata, ordinare una pizza, metterci sul divano in compagnia dei nostri amici e farci travolgere da questo spettacolo.