Come può essere giudicato fin qui l'operato di Fabio Paratici come dirigente della Juventus?
E se Fabio Paratici fosse improvvisamente sollevato dall'incarico di direttore sportivo della Juventus, così di punto in bianco, come potrebbe essere giudicato il suo operato da dirigente? Positivamente o negativamente? Facciamo il punto.
Sbarcato alla Juventus nel 2010 dopo la positiva esperienza da dirigente alla Sampdoria, l'avventura di Paratici in bianconero è inizialmente in salita. Dopo il settimo posto della stagione 2009/10 il club decide di dare una svolta importante rinnovando la propria dirigenza assumendo per l'appunto il dirigente emiliano e il suo collega Beppe Marotta ma la situazione, almeno all'inizio, non cambia: i giocatori acquistati sul mercato non rendono come ci si poteva aspettare e la formazione bianconera chiude il campionato ancora una volta al settimo posto. La stagione seguente però la musica cambia drasticamente: Paratici e Marotta allestiscono una grande squadra e la affidano ad Antonio Conte che al suo primo anno da allenatore della Juventus conquista lo Scudetto e dà il via ad un incredibile ciclo di vittorie che è ancora in corso oggi.
Con il passare delle stagioni Paratici (e in parte Marotta che passerà poi all'Inter) continuerà l'ottimo lavoro affermandosi come uno dei migliori dirigenti in circolazione. I colpi di mercato messi a segno in questi ultimi anni parlano per lui: da Carlos Tevez a Gonzalo Higuain fino a Cristiano Ronaldo (che è senza dubbio il colpo più importante della sua carriera da dirigente), la Juventus deve molto alle capacità del suo dirigente. Il suo operato a Torino dunque può essere tranquillamente considerato più che positivo.
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