Come potrebbe riaprire ai tifosi il calcio italiano: pass vaccinale e tampone

Il Premier Mario Draghi
Il Premier Mario Draghi / Antonio Masiello/Getty Images
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Prove di normalità per l'Italia che, con il calo dei contagi e l'avanzare (lento) del piano vaccinale, comincia a vedere una luce in fondo a quel tunnel chiamato Coronavirus. Tanto che ieri il Premier Mario Draghi ha annunciato in conferenza stampa che dal 26 aprile - solo nelle zone gialle - riapriranno al pubblico palestre e stadi, chiusi ormai da più di un anno.

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Una vista dello Stadio Olimpico / FILIPPO MONTEFORTE/Getty Images

Una buona notizia, ma a metà, perché a "riempire" gli stadi saranno massimo mille persone. E bisogna ancora attendere il parere definitivo del Cts (Comitato Tecnico Scientifico). Ma come si potrà entrare negli impianti, che i club premono per riaprire a partner e sponsor commerciali ? Al momento appare probabile che servirà un pass vaccinale, cioè dimostrare di aver ricevuto prima e/o seconda dose, un tampone negativo ad almeno 72 ore dall'evento o aver contratto e superato il Covid. Una decisione che segue l'ok del Governo alla presenza degli spettatori (25% della capienza) per le gare del prossimo Europeo.

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L'ingresso al Friuli / Alessandro Sabattini/Getty Images

Ma non solo, perché i segnali di speranza arrivano anche per quanto riguarda il calcio amatoriale, lui sì fermo da più un anno, con la riapertura degli impianti sportivi dal 26 aprile, quando potranno ricominciare le classiche gare di calcetto. Intervenuto a Sky, il Sottosegretario al Ministero della Salute, Andrea Costa, ha precisato: "Devo correggere un attimo la notizia: dopo la posizione sugli Europei stiamo prendendo quella sulla Coppa Italia, si può valutare il 15% per la finale - le sue parole riportate da Calciomercato.com -. Per le aperture del 1° maggio è una riflessione non ancora approfondita, non c'è una decisione netta in questa direzione".


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