"Come potevo non accettare la Lazio?": Igor Tudor si presenta ai suoi nuovi tifosi

Igor Tudor
Igor Tudor / Marco Rosi - SS Lazio/GettyImages
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Igor Tudor è stato presentato ufficialmente ai tifosi della Lazio tramite una intervista ufficiale rilasciata a Lazio Style Channel e pubblicata sui canali media della società biancoceleste. Il neo mister laziale ha parlato delle strutture del club, della sua idea di calcio e di alcuni singoli. Queste le parole del nuovo mister laziale.

"Non servono motivazioni particolari per venire ad allenare una squadra di prestigio come la Lazio. Arrivare a questi livelli è l'obiettivo di tutti gli allenatori. Venire a far parte di questo club, allenare una squadra forte, con tifosi speciali, in una città come Roma: come si fa a non accettare?".

"Ho già visto la struttura di Formello. Qui si può lavorare bene, ci sono tutti i presupposti e le strutture necessarie per un allenatore, che sono anche molto belle. Ho notato serietà e una organizzazione del club dove tutti sono predisposti a lavorare bene, in maniera semplice ma giusta. Una famiglia come piace a me. Da fuori ho sempre visto che qui viene dato un ruolo importante all'allenatore per poter svolgere bene il proprio lavoro".

"La Lazio può dare ancora tanto. Bisogna mettersi a lavorare. Non è facile arrivare dopo un allenatore che fa un tipo di calcio diverso dal tuo, ci vuole sicuramente un po' di tempo di adattamento ma credo di avere a disposizione un gruppo sano, di gente che si applica. Toccherà a me fare presto a trasmettere le mie idee".

"Guendouzi non l'ho ancora visto ma so che è un vincente, ha la mentalità che ci vuole in certe squadre dove ci sono piazze esigenti. Casale è un ragazzo d'oro, oltre che un giocatore forte, sarà certamente utile. Io ero difensore ma ho giocato anche a centrocampo e ho fatto anche il terzino con Lippi. Da allenatore però mi piace lavorare molto sulla fase offensiva. Quando si parla di difesa, non la fanno solo i difensori o il portiere, serve tutta la squadra. Serve spirito di sacrificio che non deve mai mancare".

"Voglio vedere grinta nelle transizioni, nella fase difensiva e in quella offensiva, qualità di gioco e di corsa nello spazio. Il calcio moderno va in questa direzione. Attaccare con tanti uomini e cercare di non essere noiosi. Io non mi accontento mai".