Come il Coronavirus ha decimato il River Plate
Uno infortunato alla gamba, uno col braccio rotto e diversi giovani che non hanno neanche finito la scuola: sembra la descrizione di un fronte bellico, ma è la rosa dei giocatori che Marcelo Gallardo avrà a disposizione per le prossime partite del River Plate.
La formazione argentina è infatti decimata per via dei contagi da Coronavirus e il tecnico biancorosso dovrà mettere in moto la fantasia per riuscire a schierare undici titolari. Tutto è iniziato dopo la trasferta in Colombia, per la sfida di Copa Libertadores contro il Santa Fe. A seguito della gara, il preparatore dei portieri è risultato positivo al virus. Ma El Muñeco (soprannome di Gallardo che significa "la Bambola") non se n'è preoccupava più di tanto; in vista c'era la sfida contro il Boca Junior e quella destava decisamente più timore.
La fortuna però non sembrava girare dalla parte del River: il 14 maggio, sono infatti saltati fuori 10 contagiati e dopo un paio d'ore, se ne sono aggiunti altri 5. Tutti giocatori della prima squadra. Anzi, tutti i migliori giocatori della prima squadra. Los Millonarios hanno dovuto quindi affrontare il Superclasico senza 15 calciatori... in confronto andare in guerra sarebbe stato più facile.
Il River Plate ha schierato una formazione giovane e inesperta, ma che ha saputo opporre resistenza, inchiodando il Boca sull'1-1 e trascinando la partita ai rigori. Purtroppo la lotteria ha sancito la sconfitta dei biancorossi, ma resta l'eroica prestazione del 21enne Alan Leonardo Díaz, portiere di riserva della squadra delle riserve, chiamato per coprire i 4 portieri contemporaneamente positivi.
Ma nel quartiere Núñez sembra piovere sul bagnato: dopo la partita sono stati effettuati altri tamponi e sono emerse ulteriori 5 positività, ancora una volta giocatori importanti. Il prossimo impegno è in Copa Libertadores contro il Santa Fe e gli uomini di Gallardo dovranno cercare di strappar via almeno un punto per avere possibilità di qualificarsi agli ottavi.
Non solo una questione di sfortuna...
Però le cose sarebbero potute andare diversamente, visto che il River aveva la possibilità di tesserare più giocatori. A inizio Libertadores, la CONMEBOL aveva autorizzato le varie squadre a inserire in lista fino a 50 atleti. La decisione del massimo organo calcistico sudamericano serviva a scongiurare possibilità di questo tipo, ma i dirigenti del club di Núñez consideravano 50 un numero troppo alto (e quindi costoso), così la rosa dei Millonarios vanta "solo" 32 calciatori, tra i quali 4 portieri (tutti contagiati).
Proprio in virtù dell'assenza di estremi difensori, il River ha chiesto al CONMEBOL di poter inserire Alan Leonardo Díaz in lista in maniera eccezionale. Ma la lega ha deciso di respingere la supplica.
Chi scenderà in campo contro il Santa Fe?
È una bellissima domanda. Gallardo dovrà prima di tutto risolvere la grana portiere: tra i pali dovrebbe finirci il povero Enzo Perez, centrocampista alle prese con un infortunio alla gamba, ma che negli ultimi allenamenti ha dimostrato di sapersela cavare con i guantoni.
Javier Pinola siederà invece in panchina. Il difensore ha un braccio fratturato, quindi è improbabile che sarà della partita. Il suo compito sarà quello di dare supporto morale a Gallardo e non lasciarlo solo soletto. Questa potrebbe essere la formazione: Enzo Pérez; Angilieri, Milton Casco, Héctor Martínez, Jonatan Maidana, Felipe Peña / Pinola; Jorge Carrascal, José Paradela, Tomás Lecanda; Julián Álvarez e Agustín Fontana.
Di quale risultato ha bisogno il River?
Al momento, i biancorossi sono secondi nel girone di Copa Libertadores. Il Junior ha però battuto il capolista Fluminense avvicinandosi pericolosamente agli argentini. Se i ragazzi di Gallardo battessero il Santa Fe, salterebbero in cima alla classifica, mettendo già un piede negli ottavi.
In caso di pareggio, la squadra di Gallardo dovrebbe battere il Fluminense nell'ultimo turno, oppure pareggiare e sperare che il Junior perda o pareggi contro Santa Fe.
Se invece dovessero perdere, dovrebbero assolutamente battere il Fluminense in casa e sperare allo stesso tempo che i colombiani non facciano punti.
Una situazione tragicomica che sopraggiunge in un momento delicato della stagione. Ma guardiamo il lato positivo della vicenda: almeno Gallardo non avrà dubbi di formazione...
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