Come giocherebbe il Milan con l'arrivo di Tonali?

Emilio Andreoli/Getty Images
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Sandro Tonali è virtualmente un nuovo giocatore del Milan. Vinta dunque la concorrenza agguerrita con i cugini dell'Inter, apparsa in pole position fino a pochi giorni fa e beffata nel rush finale proprio dai rossoneri. Il giovane regista è sempre stato al centro dell’attenzione, fin dal suo esordio in Serie B con il Brescia a soli 17 anni, nel 2017. C’entra sicuramente il fatto che è uno dei primi calciatori italiani nati nel nuovo secolo a giocare con continuità, anche se inizialmente in serie cadetta, e anche quel paragone con Andrea Pirlo, espediente mediatico forse un po’ superficiale ma di grande effetto, vista la somiglianza anche estetica.

Alla sua prima stagione in Serie A, ha totalizzato 35 presenze condite da 1 gol e 7 assist. Nel caos tecnico determinato dai continui avvicendamenti in panchina, Tonali ha rappresentato una delle poche certezze delle Rondinelle. Nonostante Brescia non sia stato il contesto migliore per valutarlo, abbiamo comunque avuto molte indicazioni interessanti a suo riguardo. Dotato di un'ottima tecnica, una buona visione di gioco e un lancio lungo molto preciso, ha ricoperto sempre il ruolo di mediano nel 4-3-1-2 prima di Corini, poi di Grosso e infine di Lopez.

Jonathan Moscrop/Getty Images

Entrando più nel dettaglio, possiamo notare come Tonali tocchi molti palloni (circa il 10% della squadra), ma con una percentuale di passaggi completati troppo bassa (circa il 70%). Al contrario invece, un aspetto in cui eccelle è quello che riguarda le transizioni. È proprio lì che Tonali fa valere il suo tocco di palla, determinato sia dalla tecnica di base sia da un equilibrio sopra la media, con gli avversari spesso costretti al fallo pur di fermare la ripartenza.

Questo tratto del suo gioco è importante, perché denota abilità interessanti che potrebbero essere ulteriormente sviluppate in una squadra di maggior calibro proprio come il Milan, in cui la resistenza al pressing e la ricerca degli spazi in cui muoversi hanno sempre più rilevanza. Cioè quel tipo di registi, sempre più preziosi nel calcio contemporaneo, che sono in grado di difendere il possesso e condurre palla anche in prima persona o di smarcarsi con un dribbling senza perdere il pallone in zone critiche.

Marco Luzzani/Getty Images

Quale ruolo andrebbe ad occupare quindi Tonali nel nuovo Milan? Partiamo per ordine, con Bennacer e Kessiè che nell'ultima parte di stagione sono diventati i pilastri inamovibili del centrocampo di Pioli, regalando prestazioni di spessore, a cui bisogna aggiungere Tonali appunto e il possibile ritorno di Bakayoko. La sensazione è che se il tecnico decidesse di continuare a puntare sul 4-2-3-1, il giovane talento andrebbe a ricoprire, almeno inizialmente, il ruolo di prima alternativa a Bennacer o Kessiè. Anche se non è da escludere un passaggio al 4-3-3, con Tonali schierato vertice basso della linea di centrocampo e con Kessiè e Bennacer a fare le mezzali. L'ultima parola a Pioli.


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