Come dovrebbe essere la nuova Superlega? Tra Fair Play Finanziario e torneo aperto

La nuova Superlega
La nuova Superlega / Simon M Bruty/GettyImages
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C'è un po' di curiosità intorno all'idea della nuova Superlega. Dopo la bocciatura netta da parte, soprattutto, dei tifosi arrivata nell'aprile 2021, non è ancora morta definitivamente l'idea di creare una competizione che vada a contrapporsi alla Champions League organizzata dalla UEFA. Neanche il format rivisto e che porterà più denaro nelle casse dei club a partire dal 2024 ha convinto alcuni club europei a rivedere i propri piani. E in una intervista rilasciata a L'Equipe, Bern Reichart (CEO di A22, l'azienda incaricata di "organizzare" la Superlega) ha parlato a lungo del progetto Superlega e ha svelato alcune idee che, di fatto, la allontanano dall'idea iniziale di un campionato chiuso e dedicato solo alle società più importanti d'Europa.

Perché l'idea di una Superlega?

Reichart ha spiegato perché il progetto Superlega non è morto e cosa spinge a creare una competizione concorrente alla Champions League o, in generale, alla UEFA. E la ragione che porta a ciò è l'obiettivo di risolvere lo squilibrio competitivo e l'instabilità finanziaria di diversi club. Il dito è puntato sulla UEFA perché non accetta idee esterne e cambiamenti, ma soprattutto perché organizza un torneo così importante senza concorrenza, senza rischi (economici e non solo).

L'idea è anche quella di dare maggiore responsabilità ai club, che avranno molto più potere decisionale sia nell'organizzazione del torneo sia nella gestione economica. D'altronde proprio molti club - sempre a detta di Reichart - iniziano a preoccuparsi seriamente per la perdita attrattiva dei campionati nazionali e lo strapotere della Premier League rischia di far perdere tanti soldi alle altre società europee. E la soluzione non può essere quella di giocare più partite europee ma di creare un format che permetta di vendere meglio il prodotto.

Il format e le regole della nuova Superlega

Come accennato poco sopra, il torneo non sarà chiuso e con membri permanenti. Di fatto la regola che fece più discutere della prima versione della Superlega è stata eliminata.

La Superlega sarà una competizione aperta, basata sul merito e che si disputerà nelle giornate che attualmente sono dedicate alle coppe europee. La gestione sarà dei club e sarà messo in atto un Fair Play Finanziario più rigido rispetto a quello attualmente in vigore con la UEFA. L'obiettivo è creare un torneo attraente fino dalla primissima partita e non solo da febbraio, come avviene attualmente con l'inizio della fase ad eliminazione diretta dei tornei europei.

Dal punto di vista economico l'idea è quella di autofinanziamento. O meglio, il calcio deve vivere solamente dei soldi che riesce a produrre, senza dover costringere proprietari e soci ad immettere capitale fresco nelle casse del club. La rigidità del Fair Play Finanziario garantirà al sistema di vivere a lungo. E due saranno sicuramente le regole presenti in questo nuovo sistema di FPF: i club potranno spendere al massimo il 55% del loro fatturato sugli stipendi e nessun gioco di prestigio con sponsor gonfiati.

Questi sono solo alcuni dei piccoli dettagli che ha voluto svelare il CEO di A22. L'idea della Superlega va avanti e vuole mettersi in competizione con la UEFA. I prossimi mesi saranno decisivi, anche per l'arrivo di alcune sentenze che potrebbero cambiare - o meno - il mondo del calcio.