Quali sono le differenze per l'Italia con la presenza in campo di Toloi o Di Lorenzo?

Toloi o Di Lorenzo? Come cambierebbe l'Italia
Toloi o Di Lorenzo? Come cambierebbe l'Italia / 90min
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Domani mercoledì 16 giugno la nostra Nazionale scenderà in campo per la seconda giornata della fase a gironi di Euro 2020, nel match contro la Svizzera in programma alle ore 21:00 allo stadio Olimpico di Roma. Nella conferenza stampa di presentazione il CT Roberto Mancini ha svelato l'unico ballottaggio nella sua mente: ''Forse l'unico dubbio è nel ruolo di terzino destro. Mancano ancora due allenamenti: vediamo''.

Con il ruolo di terzino destro orfano di Florenzi sono dunque due i principali indiziati a ricoprire il ruolo di terzino destro: Rafael Toloi e Giovanni Di Lorenzo. Due difensori con caratteristiche differenti che potrebbero permettere all'Italia di cambiare volto da un momento all'altro e sono comunque in grado di fornire un adeguato lavoro difensivo. Ecco quindi come giocherebbe l'Italia con uno o con l'altro e le differenze tra i due.

Giovanni Di Lorenzo, Cengiz Under
Giovanni Di Lorenzo in azione / Claudio Villa/Getty Images

Come giocherebbe l'Italia con Di Lorenzo

Qualora il commissario tecnico decidesse di giocare con Di Lorenzo dal 1' nello scacchiere della Nazionale cambierebbe poco: le caratteristiche di Di Lorenzo sono quelle di un classico terzino offensivo, una mina vagante negli ultimi 30 metri e un piede molto preciso. La sua grande velocità gli permette anche di essere molto presente in difesa. Con lui che è molto simile a Florenzi non si stravolgerebbe dunque il 4-3-3 azzurro, Di Lorenzo sul suo out darebbe una mano a Berardi e permetterebbe alla corsia azzurra di poter contare sia su un destro che su un mancino.

Come giocherebbe l'Italia con Toloi

Con Toloi si potrebbe stravolgere il modulo azzurro, dando un nuovo volto all'Italia. Toloi è sempre stato impiegato nei tre di difesa, ruolo che comunque Bonucci e Chiellini conoscono decisamente bene dato che per anni hanno costruito una linea difensiva a tre invalicabile assieme ad Andrea Barzagli, quindi schierando Toloi sulla destra il mister potrebbe puntare su un approccio più difensivo. Toloi garantirebbe meno spinta rispetto a Di Lorenzo, ma in fase difensiva si difenderebbe appunto con tre centrali. Una soluzione più conservativa che permetterebbe di arginare i due veloci esterni della Svizzera giocando con il modulo uguale al loro.

Rafael Toloi
Rafael Toloi / Jonathan Moscrop/Getty Images

Le differenze tra Toloi e Di Lorenzo

Come già detto Toloi o Di Lorenzo possono dare più volti all'Italia. Con Di Lorenzo si giocherebbe con il classico 4-3-3 base della nazionale da tanto, il terzino azzurro garantirebbe spinta e qualità sul suo out, cosa a cui invece Toloi che nasce come centrale di difesa è meno incline. Con quest'ultimo il 4-3-3 azzurro potrebbe facilmente diventare un 3-5-2, speculare alla Svizzera e molto incline per molti degli 11 titolari. D'altronde Spinazzola ha quasi sempre giocato come quinto di centrocampo, allo stesso modo i centrali - come già detto conoscono bene questo modulo - e anche Jorginho e Barella giocano in un modulo a tre con i loro club e per ultimo il bomber Ciro Immobile. Il passaggio ad un ipotetico 3-5-2 potrebbe anche lasciare molta più libertà sulla trequarti a Insigne, che andrebbe a giocare più vicino ai centrocampisti. Non è escluso che il mister abbia in programma di giocare a tre, anche per evitare che il folto centrocampo svizzero chiuda gli spazi dei nostri centrocampisti. Questa soluzione potrebbe anche essere adottata a gara in corso.


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