Colombo-Cremonese: meglio crescere giocando in Serie B o all’ombra di Mandzukic e Ibra?
Ieri, per Lorenzo Colombo, è ufficialmente cominciata una nuova vita calcistica dopo il suo trasferimento in prestito dal Milan alla Cremonese. La classica trafila "riservata" ai calciatori che arrivano dal settore giovanile, a maggior ragione se si tratta di quello di una grande come la società rossonera.
Nato a Vimercate l'8 marzo del 2002, Lorenzo Colombo è il classico centravanti di sfondamento, grazie ai suoi 183 centimetri d'altezza a cui abbina un tiro potente (è mancino) e un discreto fiuto del gol, visto che con la Primavera rossonera, prima di essere fermato da un infortunio, ha realizzato 9 reti in sole sei gare. A farlo esordire tra i professionisti ci ha pensato Stefano Pioli, che lo ha lanciato nella mischia al posto di Paquetá lo scorso 12 giugno 2020 nella semifinale di Coppa Italia con la Juventus, prima di regalargli l'esordio in Serie A il successivo 18 luglio nella gara vinta contro il Bologna.
Per Colombo, in questa stagione, anche la gioia del primo gol con la maglia del Milan, realizzato nella vittoria 3-2 contro il Bodo/Glimt nei preliminari di Europa League del 24 settembre 2020 che lo fa diventare il più giovane marcatore del Milan in una competizione europea. Da lì alcuni spezzoni di gara, con le prospettive però assottigliate dall'arrivo di Mario Mandzukic in maglia rossonera. Ora con la Cremonese potrà farsi le ossa, come si dice in gergo, in Serie B. C'è qualcuno, però, che si domanda se non fosse stato meglio lasciar crescere Colombo all'ombra del neo arrivo croato e di Zlatan Ibrahimovic.
Beh, secondo chi vi scrive la scelta di lasciarlo andare a giocare in prestito è la migliore possibile. Certo, rimanendo a Milanello avrebbe potuto continuare a rubare con gli occhi i segreti di Ibrahimovic e Mandzukic, ma avere l'opportunità di giocare con continuità in un campionato difficile come quello di Serie B è assolutamente la scelta migliore, nonostante Colombo abbia già fatto intravedere le sue qualità anche nel massimo campionato. Ora il grigiorosso e poi... se son rose fioriranno.
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