Cole Palmer, l'eccezione felice tra i flop del Chelsea

Una freddezza innaturale.

Chelsea FC v Everton FC - Premier League
Chelsea FC v Everton FC - Premier League / Alex Pantling/GettyImages
facebooktwitterreddit

Sarà che il suo nome rimanda proprio a quelle sensazioni, alla freddezza, che la sua esultanza lo ricorda costantemente. Cole Palmer sta vivendo una stagione folle, quasi innaturale se pensiamo che non doveva essere lui il trascinatore principale in una squadra strapiena di talento; sicuramente sopra le righe se inquadriamo le sue prestazioni all'interno di un Chelsea nono in classifica, distante 16 punti dal quarto posto.

I blues di Mauricio Pochettino hanno segnato 61 gol in Premier League, Cole Palmer ne ha realizzati 20, il 32.8% della squadra. 9 sono arrivati su calcio di rigore, specialità nella quale si sta rivelando infallibile con ancora 0 errori dagli undici metri in carriera. Con 6 turni ancora da disputare ha raggiunto Erling Haaland in vetta alla classifica marcatori della Premier League, chiudendo almeno a 20 gol la sua prima stagione di campionato al Chelsea, che coincide anche con la prima da titolare.

20 gol a cui aggiunge un piede delicatissimo nell'ultimo passaggio. 9 gli assist serviti finora dal talento mancino classe 2002, uno in meno rispetto ai capolista Groß, Trippier e Watkins. Se sommiamo le due statistiche principali (gol & assist), otteniamo un dato incredibile: quasi nel 50% dei gol realizzati dal Chelsea nella corrente Premier League c'è il contributo diretto di Cole Palmer.

Noni Madueke, Cole Palmer, Nicolas Jackson, Conor Gallagher
Chelsea FC v Everton FC - Premier League / Catherine Ivill - AMA/GettyImages

La sua anata realizzativa era già impressionante, ma nel monday night contro l'Everton ha deciso di impennarla ancor più bruscamente. Un poker costruito in un'ora di gioco, con all'interno quella che i bookmakers chiamano tripletta perfetta (un gol di sinistro, uno di destro e uno di testa). Ci ha poi aggiunto un calcio di rigore ovviamente trasformato anche dopo un bisticcio con qualche collega che desiderava batterlo al suo posto.

La prima rete è la sintesi di tutte le sue potenzialità. Costretto a un uno contro uno da uno stop rivedibile, trova il modo più stiloso per superare il suo avversario. Un tunnel che lo lascia a terra e che impone il recupero immediato di altri due uomini dell'Everton. Lo spazio è chiuso ed è grazie a un colpo di tacco che Palmer rompe la linea dei centrocampisti e trova in Jackson il compagno giusto a cui appoggiarsi e chiedere l'uno-due. Sul pallone di ritorno del senegalese un avversario è in uscita e lui decide di anticiparlo disegnando una traiettoria imparabile, aprendo il mancino dopo la fatica di un doppio dribbling in cui non ha mai dato la sensazione di perdere l'equilibrio.

Conque minuti più tardi un tap-in di testa piuttosto semplice, poi un'altra meraviglia. Che Pickford stia provando a dimenticare la serata di ieri, terminata 6-0 per i blues con un errore da matita dello stesso colore, è abbastanza probabile. Tuttavia, anche se l'errore principale è del portiere inglese, parte del merito dell'intercetto va assegnata comunque a Palmer.

Il posizionamento del mancino porta l'estremo difensore a una valutazione sbagliata, quasi lo induce al passaggio. Poi, mentre Pickford prepara il destro, Palmer si muove per andare a frapporsi nella linea che separa il portiere da Jens Onana. Non è un intercetto casuale, il 20 si allunga e da forza allo stop orientandolo subito in avanti per togliere la sfera dalla disponibilità del centrocampista belga e aprirsi diverse soluzioni.

Potrebbe servire Jackson pochi metri più avanti optando per una scelta più conservativa o anche avanzare riducendo la distanza dalla porta e magari trasferendo la responsabilità del tiro al suo piede più forte. Invece, forse perché condizionato positivamente dalla doppietta segnata in 18 minuti, alza la sfera con un pallonetto di destro alto e implacabile, che chiude la partita con un'ora d'anticipo e gli regala una notte magica. Di quelle contribuiscono a consacrare un giovane talento, a cambiarne lo status nelle discussioni e a presentarlo come risorsa importante di una delle Nazionali più forti al mondo, a 22 anni ancora da compiere.

feed