Chiesa non è più al centro del villaggio: la Juventus farebbe bene a cederlo?
6 luglio 2021. Sotto l'iconico arco dello stadio di Wembley si gioca la semifinale di Euro 2020 tra Italia e Spagna. Gli Azzurri di Roberto Mancini hanno impressionato il mondo con un loro gioco dinamico e propositivo che raramente si vede in una nazionale, ma contro le Furie Rosse sembrano andare per la prima volta in difficoltà. Luis Enrique, ct degli iberici, ha riportato in auge il Tiki-Taka di stampo barcelloniano e di fatto monopolizza il possesso palla e le occasioni da gol. Il punto di svolta arriva al 60' quando Immobile, lanciato in profondità da Insigne, si fa stoppare dalla scivolata di Laporte. A raccogliere il pallone è Federico Chiesa, che punta il difensore avversario, se la sposta leggermente verso il destro e fa partire un tiro a giro imparabile per Unai Simon: è 1-0 per l'Italia!
Alla fine la Spagna pareggerà con Morata e gli Azzurri staccheranno il pass per la finale solo ai rigori. Il resto della storia la conoscete.
Facciamo un salto temporale e arriviamo al 18 maggio 2023. Nel ritorno delle semifinali di Europa League, la Juventus è in vantaggio sul Siviglia grazie al gol del subentrato Dusan Vlahovic e inizia a intravedere la finale di Budapest. Al 71' però Federico Chiesa si fa ingenuamente scippare la palla dagli andalusi, che trovano il pareggio grazie al gran tiro da fuori dell'ex milanista Suso. La squadra di Mendilibar chiuderà la rimonta ai supplementari grazie al colpo di testa di Lamela, eliminando così i bianconeri dal torneo. Oltre ad aver gestito male il pallone dando il là all'azione dell'1-1, Chiesa porta sulla coscienza due potenziali palle gol che avrebbero potuto cambiare l'esito della gara.
Due gestioni diverse del pallone, lo stesso giocatore. Sembra passata un'eternità da quando a Euro 2020 Chiesa si imponeva - insieme a Donnarumma - come il volto di un'Italia che, dopo la mancata qualificazione al Mondiale - voleva riprendersi un posto di rilievo nel panorama calcistico globale. Ora quello stesso futuro in cui molti, fino a qualche anno fa, intravedevano addirittura un Pallone d'Oro è diventato più nebuloso che mai.
È un dato di fatto che l'esterno classe '97 non si sia ancora ripreso dal grave infortunio al ginocchio che l'ha tenuto lontano dai campi da gennaio a ottobre del 2022. Certo, c'è stata qualche buona prestazione, soprattutto a gara in corso, ma 1 gol e 5 assist in 25 partite tra Serie A ed Europa League costituiscono un bottino troppo misero per le sue qualità. A preoccupare poi è il suo atteggiamento costantemente nervoso, tipico di chi vorrebbe tornare a spaccare il mondo ma non ne ha (ancora) la possibilità.
Tra la mentalità di Chiesa e il suo fisico si è creato un cortocircuito che sembra la principale causa dei suoi errori sotto porta. La Juventus, dopo averlo omaggiato in ogni modo per la vittoria da protagonista dell'Europeo, lo ha aspettato dopo l'intervento al crociato. Ci è anche andata coi piedi di piombo durante il recupero per scongiurare una ricaduta, ma adesso il tempo sembra essersi esaurito.
Stando infatti alle ultime notizie di mercato, riportate soprattutto dalla Gazzetta dello Sport, la dirigenza bianconera non lo considera più incedibile e già in estate potrebbe lasciarlo partire in caso di offerte importanti. Alla base di questa decisione ci sarebbero due motivazioni: la volontà di monetizzare il più possibile da un giocatore che non sembra poter tornare ai livelli pre-infortunio e l'inconciliabilità tattica con Massimiliano Allegri, il quale non sa come impiegarlo nel suo 3-5-2. Salvo sorprese, il tecnico resterà sulla panchina juventina anche il prossimo anno e, onde evitare il ripresentarsi di questo problema, non si opporrebbe alla partenza dell'esterno azzurro.
Chiesa ha bisogno di trovare una squadra che ne esalti le caratteristiche, in cui possa sempre avere garantito il posto da titolare. Per ritrovarsi deve sentire l'appoggio incondizionato da parte di tifoseria, dirigenti e allenatore e la Juve, vista la situazione turbolenta, non sembra l'ambiente giusto per riuscirci. Dopo il secondo anno consecutivo senza trofei, alla Continassa non verranno concessi altri errori: bisogna tornare a vincere. Solo che, allo stato attuale delle cose, non può dare il proprio contributo a questo obiettivo.
La cessione appare dunque come la soluzione migliore. Sofferta, questo è ovvio. Negli occhi degli juventini rimarranno a lungo i suoi dribbling, gli strappi palla al piede e i gol, però al momento la Vecchia Signora e Chiesa non possono darsi a vicenda quello che meriterebbero. Una sua partenza permetterebbe alla proprietà di incassare una cifra ragguardevole, libererebbe Allegri di un impiccio tattico e potrebbe mettere Chiesa nelle condizioni di recuperare la tranquillità dei giorni migliori e tornare l'esterno temibile che si sarebbe voluto prendere il mondo.