Chiesa la decide ma non basta per l'Europa League: 1-0 a Udine, Juve in Conference

Esultanza bianconera
Esultanza bianconera / Alessandro Sabattini/GettyImages
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La missione principale per la Juventus è quella di tenersi ferma sul presente, di lasciare da parte lo spauracchio di un'esclusione dell'Europa per mano dell'UEFA e le voci sul futuro: sulla carta i bianconeri di Allegri possono ancora raggiungere un posto in Europa League. La prima grande occasione contro l'Udinese arriva solo al 25' ed è sui piedi di Cuadrado che, su punizione, costringe Silvestri a rifugiarsi in corner con un tiro-cross insidioso.

La Juve ci prova anche sull'asse Milik-Chiesa, assist del polacco e destro dell'ex viola deviato in corner dalla difesa: sugli sviluppi dello stesso angolo Bonucci sfiora il gol, colpendo la traversa. L'Udinese dal canto proprio si affida a un'iniziativa solitaria di Thauvin, a fine primo tempo: sinistro potente ma fuori misura, si va all'intervallo sullo 0-0 dopo due occasioni di Chiesa e Locatelli. La prima occasione del secondo tempo arriva al 62' ed è sul destro di Rabiot, pescato sul filo del fuorigioco da Milik: tiro largo da ottima posizione.

Federico Chiesa
Il gol di Chiesa / Alessandro Sabattini/GettyImages

La crescita bianconera corrisponde al gol: Chiesa trova un bel destro che gira e beffa Silvestri, un tipico gol "alla Chiesa" che sblocca la sfida. L'Udinese si affida a Lovric ma Szczesny in tuffo manda in corner e salva il vantaggio, ripetendosi poi su Perez e su un'altra conclusione dalla distanza. Apnea per la Juve nel finale, estemporaneo risveglio friulano, ma risultato che resiste fino alla fine: solo il gol di Dybala all'Olimpico nega ai bianconeri la possibilità (almeno sulla carta) di raggiungere l'Europa League.

La chiave tattica

Equilibrio nelle prime battute, con la Juve che - anche su richiesta di Allegri - si affida ai lanci di Bonucci direttamente sugli attaccanti, saltando la metà campo. Udinese guardinga e compatta in difesa, pronta poi a ripartire e ad andare in verticale quando riesce a interrompere il possesso juventino (spesso macchinoso).

Gli uomini di Allegri si affidano maggiormente alla manovra a metà campo, col passare dei minuti, e controllano con pazienza per poi allargare su Cuadrado e Kostic, cercando i loro cross. I bianconeri creano i maggiori pericoli su calcio piazzato e, attorno alla mezzora, prendono in mano il gioco con continuità sulla trequarti friulana. Sul finire del primo tempo le due squadre si allungano e si portano avanti a folate, senza trovare però occasioni nitide.

Massimiliano Allegri
Udinese Calcio v Juventus - Serie A / Alessandro Sabattini/GettyImages

L'ingresso di Iling-Junior sembra pagare, la Juve diventa più imprevedibile e cerca soluzioni diverse rispetto al primo tempo, rivelandosi meno leggibile e trovando maggiore intensità. Dopo il gol di Chiesa la Juve si scioglie ancora, complici ovviamente anche le diverse motivazioni, pur concedendo qualcosa negli ultimi minuti (soprattutto dalla distanza).

L'episodio del match

Nella ripresa, complice l'ingresso di Iling-Junior, la Juventus diventa più imprevedibile ma una delle chiavi della sfida è da ritrovare anche nell'uscita dal campo di Walace proprio in avvio di secondo tempo: l'assenza del brasiliano permette ai bianconeri di avanzare il raggio d'azione e di attaccare con maggiore continuità, spesso indisturbata.

Il migliore in campo

Danilo - Il centrale bianconero è il simbolo per certi versi di una stagione difficile, capace di vestire spesso i panni del trascinatore sia a livello difensivo - con letture sempre puntuali - che quando si tratta di agire da braccetto e da spingere, partecipando alla manovra. Quantità e attenzione, un'altra prova da leader in un'annata a dir poco complessa.