Chiellini rivela un retroscena di mercato e si sbilancia sulla finale di Champions

Giorgio Chiellini
Giorgio Chiellini / Shaun Clark/GettyImages
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Oggi fa le fortune del Los Angeles FC, con il quale ha da poco iniziato la stagione di MLS, ma Giorgio Chiellini è stato per tanti anni un pilastro della Juventus e della Nazionale. Durante un'intervista su Discord, il centrale ha toccato diversi temi: dai suoi trascorsi in bianconero, all'imminente ritiro alla Champions League, che vede Milan e Inter ancora in corsa. Non è mancato nemmeno un retroscena di mercato.

Sul Real Madrid: "Sono stato realmente vicino al Real Madrid una volta sola nella mia carriera. Davide Lippi, il mio procuratore, lo sa meglio di me perché queste cose non mi interessavano tanto. Sono sempre stato uno molto concentrato sul giocare però quella volta siamo stati davvero a un passo al mio trasferimento al Real Madrid. A posteriori posso dire che sarebbe stata una bella esperienza, perché sono uno a cui piace molto viaggiare. Nella mia carriera mi era mancato scoprire nuove culture e forse è anche uno dei motivi per cui ora sono venuto a giocare a calcio negli Stati Uniti".

Nessun rimpianto: "Credo di non essere un giocatore adatto al calcio spagnolo. Avrei fatto come Cannavaro e Samuel che sono andati a giocare in Spagna e sono durati 2-3 anni lì. Probabilmente sarei stato un difensore più adatto al calcio inglese, ma anche lì quando superi i 30 anni è complicato stare dietro al tipo di gioco, anche perché in quei campionati dopo 2-3 stagioni trovano sempre giocatori giovani che ti sostituiscono. È stato un onore l'interessamento del Real Madrid, ma posso dire di essere felicissimo per com'è andata dopo. Arrivare a scrivere la storia di una società come la Juventus non è una cosa da tutti".

Sul ritiro: "Vorrei giocare ancora per tanto tempo, nel senso che la mia testa non è stanca. Il mio corpo però sì, ha già dato qualche segno di cedimento. Siamo alla fine, vediamo, non manca tanto: questa stagione, massimo forse un anno, non lo so. Diciamo che sono pronto da un momento all'altro, ma so già che la scelta che ho fatto un anno fa, prima di venire qua, è stata una bella esperienza perché ancora mi permette di divertirmi giocando e riuscendo a stare a un livello alto nonostante qualche acciacco dell'età, anche se chiaramente il livello fisico non sia più quello di qualche anno fa. Però, appena sento di essere arrivato al limite per tenere quel livello standard a cui ero abituato, preferisco andar via un attimo prima. Ancora mi diverticchio, vediamo come va a vanti; sono fortunato di aver trovato un buon club e una buona squadra che mi aiuta e sto godendo al massimo di tutta questa esperienza"

Cosa vorresti fare dopo il ritiro? "Onestamente dopo il ritiro mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio più lato manageriale che lato allenatore, perché secondo me se cominci a fare l'allenatore devi proprio crederci tanto, perché è una cosa che poi ti mangia. La vita dell'allenatore, ancor di più di quella del dirigente, ti porta via e devi avere una vocazione per farla. Io questa vocazione ad oggi non me la sento".

Sull'Euroderby: "Il derby di Milano sarà una semifinale equilibrata, ma se devo puntare 1 euro lo metto sull'Inter. Credo che i nerazzurri partano avvantaggiati perché in questo tipo di partite li vedo più forti".

Quale sarà la finale di Champions? "La mia previsione per la finale di quest'anno è Inter-Manchester City. Anche qua siamo sul filo del rasoio perché anche l'altra semifinalista, ossia il Real Madrid, è molto forte. Però penso che alla fine prima o poi il Manchester City dovrà raggiungere la finale e quindi un altro euro lo scommetto sulla finale Inter-Manchester City".