Chiellini: "Ho bisogno di un attaccante forte per dare il meglio, Ibra il mio miglior nemico. Ho rifiutato l'Inter"
A tutto Giorgio Chiellini. Il capitano e storico difensore della Juventus si racconta, parlando dal passato al futuro, nonché del presente, che lo vede costantemente protagonista con la maglia bianconera addosso. Nell'intervista rilasciata al mensile francese So Foot, inoltre, il difensore della Nazionale si lascia andare ad alcuni trucchi del mestiere di difensore. "Per vincere i duelli con gli attaccanti bisogna essere pessimisti e prevedere il peggio. È il prezzo riservato ai giocatori «normali» come me o Barzagli", affermando però al tempo stesso come sia lui che l'ex compagno non possiedano le stesse qualità di fuoriclasse come Sergio Ramos e Van Dijk.
CAPITOLO IBRA:
Il difensore bianconero spiega come lo svedese sia passato dall'essere un compagno di squadra eccezionale, per forza e carattere, ad un "miglior nemico", vestendo altre casacche. "Stimo molto Zlatan, ci rispettiamo. E' diventato il “nemico assoluto”, quando è passato all’Inter, poi semplice “avversario” al Milan o in Nazionale. Il migliore nemico della mia carriera è Ibrahimovic, senza dubbio".
IL PASSATO:
Esce allo scoperto poi, citando due possibili trasferimenti nei primi anni di carriera, tra qualche rimorso e proposte categoricamente rifiutate: "L'offerta dell'Arsenal nel 2001? Con il senno di poi, sono stato un folle a declinare quell’offerta. Avevo 16 anni, giocavo in C, mi arrivò una proposta enorme da poco meno di 200 milioni di lire a stagione. Non mi sentivo pronto". Aneddoto particolare riguarda la nemica Inter, che chiamò l'agente il 31 Gennaio alle ore 18: “Devi firmare per l’Inter”. Rifiutai. Stavo facendo quarta liceo, non volevo andare da nessuna parte".
IL PRESENTE:
"Godo nel vincere i duelli. Stoppare un tiro pericoloso o evitare un gol mi dà una botta di adrenalina."
Mentalità, passione, coraggio: è il Chiellini che tutti abbiamo avuto l'onore di conoscere e vedere in campo, ma non è finita. "Segnare un gol al Barcellona nei quarti di Champions del 2017 mi ha dato meno soddisfazione di aver impedito ad Harry Kane di fare gol all’89’ di un Tottenham-Juve del 2018".
IL FUTURO:
"Come sarebbe chiudere la carriera in uno stadio senza pubblico? Se non ci sono i tifosi, non è calcio, non trasmette emozioni. Purtroppo bisogna adattarsi".
CAPITOLO CALCIO MODERNO:
Non si dimostra particolarmente convinto e favorevole ai cambiamenti che lui stesso ha vissuto all'interno del Mondo Calcio, esponendosi in tal senso: "Ho vissuto l’ingresso delle telecamere negli spogliatoi come una violazione della mia intimità. Non vorrei essere visto in mutande, ma capisco perché devo piegarmi a questo genere di cose. Il calcio andrà ridimensionato, per evitare squilibri pesanti. In futuro la nostra bolla si sgonfierà.
Poi parla di compromesso, al fine di apportare migliorie al prodotto-calcio, riferendosi in modo chiaro alla Superlega: "Spero di vedere dei cambiamenti importanti. Con, forse, un nuovo format della Champions. Anni fa avevo detto al nostro presidente Agnelli che speravo di poter giocare ogni settimana contro Barça, Real, Psg, Bayern... Per un calciatore di alto livello è il massimo."
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