Chiellini: "Forse mi ritiro dopo l'Europeo. Pirlo? Ora è il mister. Sarri? Vi racconto cosa è successo"
Conferenza stampa a Coverciano per Giorgio Chiellini. Il difensore della Juventus e dell'Italia, nonché capitano delle due squadre, ha parlato della nuova annata ma è tornato anche sulla scorsa stagione, parlando anche del suo rapporto con l'esonerato Maurizio Sarri. Ecco le sue richiarazioni riprese da calciomercato.com.
Pirlo?
"L'allenatore è l'allenatore, bisogna resettare il rapporto passato. Per noi è il mister, se fino a qualche settimana fa era Andrea è un altro discorso. Ci sono i ruoli e le gerarchie sono giuste. Consiglio ad Andrea? Non c'è persona migliore di Mancini. Ha avuto esperienza simile iniziando molto giovane e subito con una grande squadra, e fu la Fiorentina dopo i primi casi delle deroghe... faccio fatica a dirti che errore non deve fare, anche il paragone con Sarri, età diverse ed esperienze diverse, non è corretto. Lui l'ambiente lo conosce. Se facessi l'allenatore della Juve, non avrei le basi perché non ci ho pensato, ma conoscerei tutte le persone che mi circondano".
Nazionale?
"Coverciano, sinceramente, dopo i primi test la stiamo vivendo normalmente. Nell'attesa della negatività di tutti... ma è arrivata in nottata, non ci sta colpendo. E' stato strano giocare a porte chiuse le partite, non c'è quell'emozione che hai quando ci sono tante persone e ci auguriamo che al più presto possano tornare i tifosi. A noi dà energia, ma anche più attenzione. Sembrano quasi partite di allenamento quando ti stai giocando partite importantissime. Mesi di lockdown difficilissimi per tutti, ovunque. Sono stato un mese chiuso in albergo, tre mesi senza vedere la famiglia. Pre lockdown ero tornato e stavo bene, una chiusura purtroppo mi ha inficiato il rientro quando dovevo star meglio. E ho vissuto peggio gli ultimi due mesi, speravo di poter dare il mio contributo, ci ho messo di più proprio per questo scombussolamento della vita di tutto. Sono contento che nell'ultimo mese ho dato continuità, mi sento di nuovo me stesso. Tornare qui mi ha dato gioia, vedere i compagni e il mister, credo che dopo un anno così complicato".
Un anno in più per l'Europeo può far bene all'Italia?
"Mi auguro che quest'anno in più possa dare nuovo slancio a questa squadra, alla fine abbiamo tanti ragazzi giovani che avranno 1 anno di esperienza in più e avremo un anno in più per crescere e trovare amalgama. Poi vieni da un percorso sempre vittorioso, diventa difficile migliorare. Se paragoni agli altri progetti, alle top nazionali, un anno in più ci può aiutare a far crescere i talenti".
Ripresa?
"Con quello che è successo nei mesi scorsi, non possiamo parlare ancora di una stagione normale. Fa parte del gioco. Lo vediamo ancora quotidianamente, siamo ancora fortunati e tocchiamo ferro ma nel resto del mondo ci sono ancora situazioni gravi. Bisogna arrangiarsi, cercare di fare il meglio in una situazione che si protrarrà nei prossimi mesi. C'è da essere contenti se finisce il campionato. Che ci siano da fare sacrifici, che non ci siano le condizioni ottimali, lo sappiamo tutti. Proviamo a fare tutto nel migliore dei modi. Di normale in questo momento non c'è nulla, faremo il massimo e per il resto della stagione, senza accampare scuse, dovremo dare qualcosa in più e aiutarci l'un l'altro".
Entusiasmo?
"Parlavo d'entusiasmo perché nell'ultimo anno non ho avuto continuità, mi auguro di ritrovarla. Vivo quotidianamente, non ho la bacchetta magica. Godendomi quello che posso fare nei prossimi mesi. Non posso fare programmi a lungo termine".
Chiuderai la carriera con l'Europeo?
"Potrebbe essere anche bello così, non lo escludo. Faccio fatica a pensarlo. Se arrivo a fare l'Europeo sono felice, vuol dire che sono ai miei livelli. Nessuno ti regala nulla, sarei molto felice e vorrei coronarlo con un Europeo da protagonista. Quello che succederà dopo non ci voglio neanche pensare".
Sarri e Pirlo?
"Non è neanche semplice capire le tempistiche giuste e corrette che si devono dare. Credo sia stato un anno davvero complicato e le vicissitudini esterne hanno aumentato queste difficoltà. Credo che siamo stati tutti molto bravi, nonostante queste difficoltà, ad arrivare a raggiungere lo scudetto. Sembra scontato ma non lo è affatto. Volevamo fare un altro tipo di campionato e crescita, ma sono certo e convinto nel dire che ce l'abbiamo messa tutta, tutti. Maurizio lo conosci meglio di me, è una persona vera e nessuno di noi può dirgli niente. Ne sono uscite di tutti i colori com'è normale che sia, da parte nostra c'è grande rispetto. Non ha senso altro se non questo grande rispetto per la persona che è".
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