Chi è Edoardo Bove: profilo e caratteristiche tecniche del 2002 della Roma

Edoardo Bove
Edoardo Bove / Fran Santiago/GettyImages
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Nel freddo pomeriggio di Sofia, la Roma è in vantaggio 1-0 sul CSKA e sembra intenzionata a gestire la partita approfittando del gap tecnico che la avvantaggia rispetto agli avversari. Nell'immobilismo generale, tra un passaggio in orizzontale e l'altro, la palla arriva sulla destra. Il giocatore giallorosso è da solo e con tutta probabilità finirà per perdere palla.

A un certo punto però finge di accentrarsi e decide all'ultimo di allungarsi la palla verso la linea di fondo. Grazie a questo stratagemma si libera del difensore e ha il giusto spazio per metterla in mezzo; il cross rasoterra attraversa tutta l'area di rigore, ma finisce sui piedi dell'altro esterno, Vina, che serve un Mayoral bravo a segnare con il tacco. Il 2-0 della Roma è stato realizzato da una prodezza dell'attaccante spagnolo, ma tutto è nato dalla bella giocata sulla fascia di quel ragazzetto biondo col numero 52 sulle spalle.

La sfida di Conference League non era proibitiva, ma la prestazione di Edoardo Bove non può di certo passare inosservata. Andiamo allora a scoprire di più sul conto del talento classe 2002 e proviamo a immaginare quale può essere il suo apporto nello scacchiere di José Mourinho.

La carriera di Edoardo Bove

Bove cresce ad Appio-Latino, un quartiere a sud-est della Capitale dove si respira romanismo ad ogni angolo. Per dare i primi calci a un pallone compie però molti sacrifici; la sua prima scuola calcio, la Boreale Don Orione, è situata a Roma Nord, non proprio dietro casa, e barcamenarsi tra studio e allenamenti non è mai facile.

Entra a far parte delle giovanili dei giallorossi nel 2012 per volere di Bruno Conti che durante un provino era rimasto colpito dalle sue qualità. Dai pulcini, Bove percorre poi tutta la trafila della Roma e il 9 maggio 2021 arriva il coronamento del suo sogno: a quindici minuti dal termine del match contro il Crotone, con il risultato già in cassaforte (5-0), Paulo Fonseca decide di farlo esordire in Serie A. Per lui, romano e romanista, giocare all'Olimpico con la sua squadra del cuore è qualcosa di indescrivibile.

Con il cambio di allenatore e l'arrivo di José Mourinho, Edoardo Bove entra in pianta stabile nell'organico della prima squadra. Finora ha accumulato 3 presenze in Serie A 2021/22 (l'ultima contro l'Inter) e ieri sera è sceso per la prima volta in campo anche in Conference League, con risultati più che soddisfacenti.

Caratteristiche tecniche

Come si può vedere nel video, Bove è un centrocampista centrale che preferisce giocare vicino alla porta in veste di trequartista, ma che all'occorrenza può abbassarsi sulla mediana per contribuire alla costruzione della manovra offensiva.

Ciò che sorprende di più è la sua capacità di tenere il pallone costantemente vicino al piede; una qualità che gli permette di saltare l'uomo con notevole facilità. Una delle sue giocate preferite è proprio la finta messa in mostra in Conference League, un cambio di direzione repentino che non lascia scampo all'avversario.

Nonostante l'altezza non imponente (misura meno di 1.80m) riesce a dire la sua anche nel gioco aereo. Tuttavia, vincere un contrasto in Primavera è ben diverso che farlo in Serie A e dunque Bove dovrebbe migliorare sul piano fisico, mettendo su un po' di muscoli.

Ogni tanto gli capita di sbagliare la scelta o qualche passaggio, ma la visione di gioco non gli manca e sicuramente aggiusterà la mira col passare degli anni. Un fondamentale sul quale appare indietro è però il tiro dalla distanza; per essere un centrocampista completo deve necessariamente lavorarci.

Cosa può dare Edoardo Bove alla Roma di Mourinho?

Edoardo Bove, Jose Mourinho
Mourinho e Bove / Silvia Lore/GettyImages

Quando si parla di un calciatore romano e romanista si urla subito al "nuovo Totti", ma bisogna ovviamente andarci coi piedi di piombo. Bove non è un fenomeno, è un ragazzo promettente che deve ancora migliorare sotto diversi aspetti prima di diventare un giocatore da Serie A.

Al momento, José Mourinho lo impiega come rincalzo per far rifiatare i titolari o come mossa a sorpresa per conferire maggior imprevedibilità al centrocampo. Difficilmente vedremo Bove titolare in partite importanti nella stagione dei giallorossi.

Allenarsi sotto la guida dello Special One lo aiuterà a crescere, ma dall'estate prossima Edoardo Bove farebbe bene ad andare in prestito per giocare con continuità e farsi le ossa.


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