Che cosa avrebbe potuto essere Strootman per la Roma?

Kevin Strootman
Kevin Strootman / Catherine Ivill/GettyImages
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Il 9 marzo 2014 è una data che i tifosi della Roma ricorderanno sempre con rammarico. Non tanto per la sconfitta maturata nella sfida contro il Napoli che complicò le sue speranze di vincere lo Scudetto, quanto per l'infortunio di Kevin Strootman, che in quel fatidico giorno entrò in un tunnel dal quale non è più uscito.

Al 7' l'olandese infatti cade a terra in un contrasto con Dzemaili e si tiene dolorante il ginocchio sinistro. Chiunque avrebbe già sollevato bandiera bianca, ma un guerriero come lui prova addirittura a tornare in campo, per poi arrendersi quattro minuti più tardi. Le prime indiscrezioni parlano di una brutta distorsione ma gli esami del giorno successivo danno l'esito peggiore: lesione del legamento crociato anteriore. Sei mesi di stop. Ciao ciao al campionato e addio al Mondiale che l'avrebbe visto protagonista con gli Oranje.

Strootman era uno dei punti di forza di quella Roma che puntava a scucire lo Scudetto dal petto della Juventus. L'arrivo di Rudi Garcia, dopo un anno disastroso con Zeman, aveva prodotto subito ottimi risultati, come le 10 vittorie nelle prime 10 partite di campionato. Ancora non potevamo sapere che alla fine i bianconeri avrebbero dominato, ma sembrava la volta buona per riportare nella Capitale un trofeo che mancava da tempo.

Il tecnico francese, oggi alla guida dell'Al-Nassr di Cristiano Ronaldo, stravedeva per l'olandese. Per lui aveva coniato un soprannome particolare, "La Lavatrice", per via della sua capacità di recuperare ogni tipo di pallone e di ripulirlo smistandolo al compagno più vicino. Garcia poteva contare su un centrocampo impressionante in cui uno tra Pjanic, De Rossi, Nainggolan e appunto Strootman era costretto a rimanere fuori nel 4-3-3 con cui scendevano in campo i giallorossi.

Genoa CFC v Como - Serie B
Kevin Strootman / Simone Arveda/GettyImages

La notizia dell'infortunio di Strootman non solo complicò parecchio le ambizioni dei romanisti, ma di fatto pose fine al percorso di ascesa dell'olandese, che si avvicinava pian piano allo spannung della sua carriera. Dopo un problema al crociato difficilmente si torna quelli di prima.

Figuriamoci con due.

Già, perché a otto mesi di distanza dall'operazione La Lavatrice torna in campo ma il 25 gennaio 2015, nella gara in trasferta contro la Fiorentina, si accascia a terra per un contrasto di gioco e si tocca di nuovo il ginocchio sinistro. Anche in questo caso si parlava di una contusione. Anche in questo caso ci sbagliavamo. Per risolvere il problema è necessaria un'altra operazione. Alcune complicanze gli permetteranno di tornare tra i convocati solo nel febbraio del 2016.

L'anno successivo è quello del definitivo riscatto, non più con Garcia in panchina ma con Luciano Spalletti: i 4 gol e gli 8 assist messi a segno lasciano trasparire un po' di speranza nel cuore dei tifosi romanisti che iniziano a pensare che il peggio sia passato e che Strootman possa col tempo ritornare uno dei centrocampisti più forti d'Europa. Con Di Francesco però, nonostante le numerose presenze, il ritorno ad alti livelli non arriva e negli ultimi giorni del mercato estivo del 2018 viene ceduto al Marsiglia per 25 milioni di euro: una cifra che permette ai giallorossi di chiudere una plusvalenza, ma che è comunque troppo bassa rispetto a quelle che erano le aspettative attorno a questo giocatore troppo sfortunato.

Questa sera Strootman, che dopo aver deluso in Ligue 1 ha vestito (senza successo) anche quelle di Cagliari e Genoa, tornerà all'Olimpico per affrontare la Roma nella gara valida per gli ottavi di Coppa Italia. Oggi difenderà i colori del Grifone e come sempre sputerà anche l'anima in campo, ma nei suoi occhi ci sarà un po' di nostalgia per quello che poteva essere ma che non è stato.