Champions League, le formule per concludere: quale può essere la soluzione ideale?
La Champions League potrebbe vedere la luce ed essere portata a compimento secondo il volere dei club partecipanti, che spingono inoltre alla conclusione dei campionati nazionali per salvaguardare la crisi economica che potrebbe generarsi. Tuttavia, non c'è ancora un accordo sulle modalità e le tempistiche con cui terminare l'edizione 2019/20. Al vaglio ci sono diverse ipotesi, ma tre sono quelle maggiormente prese in considerazione per arrivare a un compromesso e scontentare il minor numero di club.
La prima riguarda lo sviluppo della competizione, dai quarti di finale in poi, attraverso la formula della Final Eight in sede unica. Le otto squadre finaliste si ritroverebbero in un'unica località e proseguirebbero il loro cammino verso la finale tramite partite secche, senza andata e ritorno. Inalterata la località della finale, Istanbul.
Come anticipato in precedenza, non è marginale il tema delle tempistiche. Quando disputare la Champions League? C'è chi dice di giocare parallelamente ai campionati (la Ligue 1 ha già chiuso i battenti) e giocare le partite internazionali in turni infrasettimanali. Tuttavia, il calendario fitto che verrà presentato ai club per terminare la stagione in tempi ragionevoli prevede una partita ogni tre giorni.
Risulterebbe difficile, di conseguenza, incastrare altri impegni tra quelli già fissati. Spunta così l'idea di rimandare il tutto ad agosto, nonostante le elevate temperature che potrebbe rovinare lo spettacolo in campo, e di disputare le ultime fasi della Champions League al termine dei vari campionati nazionali.
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