Cessione Roma, Pallotta ha smascherato il "bluff" Friedkin?
"Inaccettabile". Con questo (duro) termine il presidente della Roma James Pallotta ha bollato l'ultima offerta del gruppo che fa capo a Dan Friedkin. Il proprietario del club capitolino, dopo un lungo silenzio, ha rilasciato un'intervista al sito ufficiale giallorosso per spiegare la situazione a tifosi e addetti ai lavori che si stanno interrogando sul futuro della Roma.
E dire che l'accordo con Dan Friedkin era praticamente cosa fatta, come ha rivelato lo stesso Pallotta: "Il gruppo Friedkin si è avvicinato a noi lo scorso autunno e verso la fine dell’anno stavamo iniziando a trovare un accordo. Abbiamo approfondito i dettagli, nei quali spesso si nascondono le difficoltà, ma dopo le modifiche apportate dai loro avvocati e banchieri, l'offerta ha iniziato a trasformarsi in qualcosa di sempre meno appetibile sia per la Roma sia per il nostro gruppo di investitori". Addirittura si parla di una formula d'acquisto, il "seller-financing", che avrebbe permesso all'acquirente (Friedkin) di stipulare una sorta di mutuo direttamente con il venditore (Pallotta).
Una formula che, se venisse confermata, farebbe crollare di colpo la credibilità (e le speranze che i tifosi hanno riposto) del gruppo Friedkin. A giudicare dalle parole di Pallotta, però, il dado è (ancor più) tratto: la Roma è in vendita. E il presidente spera fortemente che stavolta sia quella buona per veder avanzare il progetto stadio che, se partissero i lavori, permetterebbe a Pallotta di ricavare una cifra molto più alta rispetto ai 600 milioni di euro del primo accordo (quello pre-covid).
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