Ceferin snobba l'addio di Boban e difende il lavoro svolto dalla UEFA

Le parole del presidente della UEFA al Guardian.

Ceferin
Ceferin / Anadolu/GettyImages
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Da un lato il tema ingombrante di una Superlega sempre viva come progetto, dall'altro la defezione di Boban dal proprio ruolo nella UEFA e i cambiamenti in seno alla Federazione: sono tanti i punti critici toccati da Aleksander Ceferin ai microfoni del Guardian, con atteggiamento però tutt'altro che dimesso o timoroso rispetto alle ultime novità. Questo quanto affermato dal numero uno della UEFA:

Le critiche: "Direi che la Uefa, sotto certi punti di vista, è cambiata in meglio. Spero e credo di non essere cambiato molto come persona. I miei amici sono ancora miei amici e sono solo molto, molto stanco. Se qualcuno a 20 anni mi avesse chiesto: 'Vuoi diventare presidente della Uefa?' Avrei detto: 'Quanto devo pagare?' Adesso sono ben pagato per questo, ma c’è anche molto stress. Sei costantemente esaminato, spesso per cose stupide, ma devi adattarti" riporta il Corriere dello Sport.

Zvonimir Boban
Boban / Pixsell/MB Media/GettyImages

I cambiamenti in atto: "Il denaro, o le persone che pensano di poter comprare tutto, hanno comprato praticamente tutti gli sport tranne il calcio. Questo è dovuto ai nostri fan, alla nostra cultura, alla nostra storia. Il calcio è di gran lunga il miglior prodotto europeo. L’economia esce dall’Europa ma il calcio resta qui. Non vogliamo opporci al cambiamento, ma vogliamo anche proteggerlo. Non puoi semplicemente comprare un club e fare quello che vuoi, poi giocare nelle nostre competizioni e far finta che tutto vada bene. Abbiamo meccanismi per salvaguardare il sistema e stiamo cercando di fare del nostro meglio".


L'addio di Boban: "La sua partenza non ha causato sconvolgimenti significativi, per non parlare di onde d’urto, all’interno della Uefa o della comunità calcistica europea, anche se è stata inaspettata. Discuteremo ulteriormente la questione quando arriverà il momento opportuno, probabilmente dopo il nostro congresso. Non merita il mio commento. Le persone che conoscono sia lui che me arriveranno naturalmente alle proprie conclusioni".


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La Superlega: "Tutto quello che fanno gli A22 è andare in giro, filmarsi, provare a rilasciare interviste. Nel frattempo governiamo il calcio. Stiamo costruendo proposte, affrontiamo molti problemi, quindi il lobbying è probabilmente il loro lavoro principale ma non è il nostro. Questo è un non-progetto, una cosa che non accadrà mai, perché nessuno lo vuole. Nessun tribunale, nessuna polizia e nessun esercito possono costringere le persone ad accettare qualcosa che è così insensato. La storia di questa cosiddetta Superlega è la storia della nostra società: la questione se i soldi possano comprare tutto. Dicono di avere 20 club pronti a partire. Se domani tutti annunciassero piani di fuga, ciò metterebbe la Uefa in una luce negativa dopo aver creduto di averla fermata? Prima di tutto, non hanno nessuno. Ne avevano 50, 20, 200, sono battute che non ci interessano. Ma insisto: non abbiamo mai detto che non possano giocare la loro stessa concorrenza. Lasciali giocare, ma non vogliono giocare. Parlano di creare qualcosa e poi sono i primi a candidarsi per giocare nella nostra competizione. Chiederei loro di non giocare nella nostra competizione e di iniziare a lavorare sulla loro insieme a qualunque club abbiano. Non capisco cosa li trattiene".