Ceferin: "Final Four in Champions? Si può. Superlega? Parlerei coi tre club"

Aleksander Ceferin
Aleksander Ceferin / ANDREAS SOLARO/GettyImages
facebooktwitterreddit

Aleksander Ceferin ha rilasciato una lunga intervista al Journal du dimanche commentando i temi più caldi del calcio di oggi. Il presidente dell'UEFA ha infatti commentato la proposta della FIFA di far giocare un Mondiale ogni due anni, si è soffermato sul calendario sempre più fitto, ma non sono mancati nemmeno riferimenti alla Superlega e ai rapporti con Juventus, Real Madrid e Barcellona. Leggiamo le sue parole (fonte: calciomercato.com).

Sul Mondiale ogni due anni:
"Sono sicuro che il Mondiale biennale non ci sarà, perché è un'idea completamente senza senso. Mi sembra incredibile che un'organizzazione calcistica possa proporre un'idea per la quale i calciatori, già alle prese con un calendario pesante, dovrebbero giocare ogni estate un torneo di un mese: Mondiale, torneo continentale, Mondiale, torneo continentale e così via. Tra l'altro questo cannibalizzerebbe il calcio femminile".

Europa e Sudamerica contro la proposta della FIFA:
"C'è un memorandum d'intesa, ma non si tratta di una risposta al Mondiale biennale. Nel congresso Fifa, Europa e Sudamerica hanno insieme 65 voti, che non sono sufficienti, ma UEFA e CONMEBOL hanno dichiarato con chiarezza che non parteciperanno mai a una Coppa del mondo ogni due anni. E un Mondiale senza Europa e Sudamerica non è un vero Mondiale. Inoltre abbiamo avuto chiamate telefoniche da altre confederazioni continentali e da singole federazioni nazionali contrarie alla cadenza biennale, perciò non so se si andrebbe avanti comunque. Spero che prevalga il buonsenso: usare il voto sarebbe una forzatura a scopi populistici contro i tifosi, l'opinione pubblica, le autorità sportive, l'Unione europea stessa".

Sul crescente numero delle competizioni:
"Alla gente piace sempre di più guardare il calcio, anche se è vero che i palinsesti con tante partite spostano l'attenzione dai campionati nazionali più piccoli visti dal vivo alla tv, però la Conference League è un successo e permette a squadre poco conosciute di giocare nelle coppe europee e di incassare più soldi, autofinanziandosi".

Aleksander Ceferin
Aleksander Ceferin / Alexander Hassenstein/GettyImages

Idea Final Four per la Champions League:
"Non c'è alcuna decisione, è presto. Io sono convinto che sarebbe un grande evento, ne ho parlato con alcuni club e col presidente dell'Eca Al Khelaifi. Ci sarebbe da risolvere il problema dei mancati introiti delle partite casalinghe delle semifinali, che però possono essere compensati dai maggiori ricavi della Final Four".

Sulla Superlega:
"Credo che la spinta sia partita, nel 2019, dalle discussioni sul nuovo format della Champions. Lì alcuni club hanno iniziato a lavorare seriamente sulla Superlega, ne hanno discusso tre anni prima dello strappo e l'hanno preparato mentre ci stringevano la mano. Il famoso 19 aprile 2021? Ricordo due giorni particolarmente stressanti, al telefono dalle sette del mattino a mezzanotte. Loro contavano sul fatto che dodici club si staccassero e che gli altri poi li avrebbero seguiti, ma è durato tutto quarantott'ore".

Sui rapporti con Juventus, Barcellona e Real Madrid:
"Non li ho più sentiti, ma non ho problemi con i tre club, che hanno grande tradizione e che rispetto. Se dovessero chiedere un incontro, mi siederei a parlare con loro, per il bene del calcio. Però continuo a ricevere cause giudiziarie senza senso. La Corte di giustizia europea non si è ancora pronunciata, tutti i governi dell'Ue ci sostengono e così la Commissione europea, il Parlamento europeo, il governo britannico. Non posso dire che cosa succederà tra venti, trenta o quarant'anni, ma di sicuro nei prossimi dieci anni non ci potrà essere alcuna Superlega, perché nessuno la vuole tranne chi pensa che il calcio sia solo questione di soldi".

Sul mercato da calmierare
"La legislazione dell'Ue sulla concorrenza non consente un tetto salariale fisso, ma è chiaro che con gli stipendi si è andati troppo oltre e che la crisi per la pandemia ha reso la situazione ancora più insostenibile. Sul mercato dei trasferimenti è ormai necessario un calmiere".


Segui 90min su Instagram.