Caso tamponi: cosa rischia la Lazio. La classifica di Serie A può essere rivoluzionata

Claudio Lotito
Claudio Lotito / Emilio Andreoli/Getty Images
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E' caos tamponi per la Lazio! Un caso che rischia di compromettere il cammino della formazione di Simone Inzaghi da qui alla fine della stagione. Stando a quanto riferito dal quotidiano Domani, il presidente Lotito ha negato qualsiasi responsabilità attraverso un ricorso alla legge sulla responsabilità amministrativa delle imprese.

"La tesi è che nella complessa struttura d’impresa della Lazio, che applica il sistema di governance duale con separazione fra un Consiglio di sorveglianza e un Consiglio di Gestione, le responsabilità sono ripartite fra i settori in modo capillare" scrive il quotidiano. Lotito dunque ha dichiarato che “in virtù delle dimensioni e complessità della società, io non posso seguire tutti i rami delle attività e funzioni aziendali" e che si è occupato delle "problematiche tamponi soltanto in situazioni eccezionali perché i miei organi mi hanno investito per assumere una posizione ufficiale della SS Lazio" (tutto documentato da Domani nella sua inchiesta).

Claudio Lotito
Claudio Lotito / Giuseppe Bellini/Getty Images

Lotito ha provato a convincere la dottoressa Cristina Lapucci della Synlab (il Laboratorio a cui si affida l’Uefa e che effettuò gli esami che certificarono le positività al centro del caso) che i suoi giocatori non erano contagiosi: "In quest’ultimo caso con il presidente Lotito ho interloquito io - dice la teste sentita dalla Procura Figc - il punto sul quale insisteva era che, sostanzialmente, tre dei pazienti positivi erano pazienti post-quarantena, guariti o negativizzati in una posizione di infezione tardiva. Lui sosteneva che i tesserati in parola non erano infettivi ma gli ho spiegato che il laboratorio non entra nel novero dell’infettività ma in quello della positività e in via cautelativa tutti i pazienti positivi li consideriamo infettivi". 

La Lazio dunque lavora per non far ricadere il tutto nella responsabilità del club perché, in quel caso, i rischi per il club sarebbero molto alti: nel processo sportivo di primo grado del 16 marzo il club rischierebbe sconfitte a tavolino e punti di penalizzazione.


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